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Aggressioni medici. Avviati tre monitoraggi istituzionali per valutare e percepire il rischio

di Domenico Della Porta

Il primo questionario è istituito dal Ministero della Salute per verificare il rispetto dell’applicazione della legge sulla sicurezza e salute sul lavoro. Il secondo questionario è quello promosso da Federsanità, finalizzato a rilevare nelle Asl e Ao lo stato di attuazione della Raccomandazione del Ministero della Salute n. 8 del 2007. Il terzo, è stato elaborato da uno specifico gruppo di lavoro di Fnomceo con l’adesione della Federazione Ipasvi e delle Ostetriche.

26 MAG - Fnomceo ed operatori della Sanità e Federsanità Anci sono convinti che solo attraverso un’azione di puntuale conoscenza della dimensione del fenomeno violenza ed aggressioni in sanità è possibile porre in essere interventi preventivi e programmatori per limitarne l’espansione puntando alla completa eliminazione. Ecco che ben tre monitoraggi istituzionali sono stati avviati per monitorare e percepire proprio il rischio aggressioni e violenze nel mondo della sanità pubblica.
 
Il primo questionario, sottoforma di una richiesta formale è quello sollecitato dalla Fnomceo nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale per la prevenzione delle aggressioni degli operatori sanitari, istituito dal Ministero della Salute all’inizio di aprile scorso. Con questo documento viene richiesto dal Ministero alle 21 Regioni il rispetto dell’applicazione della legge sulla sicurezza e salute sul lavoro, la 81 del 2008, dal momento che l’aggressione sanitaria è un vero e proprio rischio sul lavoro che va oppurtunamente valutato e, ove possibile, eliminato, o in caso di impossibilità, minimizzato, attivando adeguati mezzi di prevenzione e protezione per i prestatori d’opera.
 
Il secondo questionario, validato sempre da Fnonmceo è quello promosso da Federsanità Anci finalizzato a rilevare nelle Asl e nelle Aziende Ospedaliere lo stato di attuazione della Raccomandazione del Ministero della Salute n.8 del novembre 2007 per prevenire atti di violenza a danno degli operatori sanitari e sulle soluzioni innovative adottate. Si tratta di una scheda destinata ai Direttori Generali e ai RSPP, dove, attraverso 20 domande viene richiesto, tra l’altro, l’adozione di misure e sistemi di security che identifica tematiche concernenti la tutela personale e dei beni aziendali dall’attacco di terzi.
 
“Il nostro obiettivo - dice Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità Anci - è quello di selezionare quanto di buono è stato già realizzato in alcune aziende sanitarie, come programmi antiaggressione già operativi, accordi con le forze dell’ordine già sottoscritti, sistemi di allarme o vigilanza già in uso e diffonderli a chi ha in corso ancora analisi e progettazione”.
 
Il terzo questionario riguarda chi lavora nel sevizio Sanitario (medici, infermieri, ostetriche, eccetera) ed è stato elaborato da uno specifico gruppo di lavoro di Fnomceo con l’adesione della Federazione Ipasvi e delle Ostetriche. In esso viene richiesto, utilizzando il sistema dell’anonimato, la descrizione delle aggressioni verbali o fisiche, anche in maniera dettagliata, l’eventuale fabbisogno di procedure o regolamenti, la percezione della sicurezza dal punto di vista dei dipendenti, la valutazione con specifiche domande, del burnout, la partecipazione o meno alla gestione della prevenzione in veste di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
 
“In questo modo abbiamo completato il quadro di tutti gli attori coinvolti - ha precisato Filippo Anelli, presidente Fnomceo - dalle Istituzioni - Ministero, Regioni, ASL- ai Datori di Lavoro (Direttori Generali) agli operatori della Sanità”. Occorre ricordare a tal proposito che negli ultimi dodici mesi la Fnomceo ha promosso oltre 53 tra iniziative ed eventi (4 o 5 al mese) avviando accordi ed intese con istituzioni e sindacati.
 
In ultimo è stata lanciata luna sottoscrizione per una proposta di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento di pubblico ufficiale degli stessi operatori sanitari. E’ utile anche sottolineare che è in pieno svolgimento il progetto “Comunicare sicurezza nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere” curato da Federsanità Anci, Inail, Euoromedia e Anmil, per la definizione di un kit di informazione e disseminazione per il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza per promuovere prevenzione e buone pratiche. Le azioni previste dal progetto, avranno la finalità di trasmettere e rafforzare la cultura della sicurezza, rendendo il Rls “incubatore” e “diffusore” di informazioni teoriche e pratiche indispensabili per dare la giusta spinta per una tangibile prevenzione delle aggressioni in sanità.
 

Domenico Della Porta
Delegato nazionale per la prevenzione e sicurezza dei lavoratori e delle strutture sanitarie
Federsanità ANCI   


26 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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