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Assosistema: “Governo e Regioni sordi a richieste delle imprese”


Dall’assemblea dell’Associazione delle imprese che operano nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro e dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili arrivano forti critiche a Governo e Regioni. “Tagli indiscriminati hanno messo rischio la qualità e la garanzia dei servizi erogati alla collettività e la tenuta occupazionale del settore”.

13 DIC - “Non riceviamo quasi più risposte dalla politica, dal Governo e dalle Regioni e le poche che riceviamo sono spesso contraddittorie. Quale futuro per il settore sanitario? Dobbiamo aspettarci nuovi tagli lineari? Quali saranno le politiche future in materia sanitaria? Dobbiamo ragionare sui costi standard? Che valore avranno i prezzi di riferimento dell’ANAC in relazione allo sviluppo del settore? Quanto conterà la qualità e quale sarà lo standard qualitativo/igienico richiesto? Ci sarà ancora spazio e ascolto per le proposte progettuali e di innovazione delle imprese? Queste sono le principali domande che i nostri imprenditori si pongono e alle quali non sembra esserci al momento risposta”. Così il Presidente di Assosistema Confindustria Marco Marchetti ha affrontato nell’Assemblea dell’Associazione il tema specifico della Sanità rispetto alle imprese che operano nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro e dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili
 
“La crisi economica – rileva l’Associazione e gli interventi lineari di Spending Review, avvenuti in maniera indiscriminata, che si sono succeduti a partire dal 2012, hanno inciso profondamente sulla stabilità economico-finanziaria delle imprese di Assosistema Confindustria, indebolendo l’intero settore e mettendo fortemente a rischio la qualità e la garanzia dei servizi erogati alla collettività e la tenuta occupazionale del settore”.
 
”Tutto ciò ha portato ad una riduzione della spesa senza tener conto della qualità del servizio offerto e del reale costo per la sua erogazione con gravi ripercussioni sulla qualità stessa e sull’occupazione – ha continuato Marchetti – Il Legislatore, con il DL 98/2011, nelle more della creazione dei costi standard, ha istituito i prezzi di riferimento elaborati da ANAC adottando, con la logica dei percentili, i prezzi più bassi rilevati sul mercato negli anni passati e così escludendo i ¾ dei contratti di appalto su scala nazionale. Possiamo quindi affermare che i prezzi per il servizio di lavanolo negli ultimi 10 anni sono scesi, orientativamente, del 20%-30%. Ci troviamo, quindi, nel paradosso di dover offrire servizi a prezzi sempre più bassi e al tempo stesso di dover garantire una qualità sempre più elevata. Serve un coordinamento tra Regioni e Stato sia sulla definizione del capitolato di appalto, con standard qualitativi e di costo, al fine di evitare una corsa al ribasso tra enti appaltatori, sia su una definizione di livelli di servizio essenziali che siano uguali nelle diverse Regioni. Bisogna iniziare a parlare di Livelli Essenziali di Servizio”.

13 dicembre 2018
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