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Vaccinazioni in farmacia. Snami: “Assurdo, come se i medici chiedessero di vendere i farmaci”


Il presidente nazionale, Angelo Testa: "Lo Snami è assolutamente contrario e si opporrà in ogni sede, istituzionale e sindacale, ad un’ipotesi in cui c’è di mezzo la dignità dei medici di medicina generale e la sicurezza dei pazienti. Cosa faranno i farmacisti se un paziente avrà una reazione da vaccino, chiameranno il Medico con urgenza?".

05 OTT - "A questo punto proponiamo che siano i Medici ad essere autorizzati alla vendita dei farmaci" dice provocatoriamente il presidente nazionale dello Snami, Angelo Testa, commentando l'apertura del Lazio che potrebbe permettere ai farmacisti di somministrare i vaccini antinfluenzali.
 
"Sia le organizzazioni di categoria sia una parte della politica nazionale insistono per voler aprire le porte ai 'farmacisti vaccinatori', espropriando i Medici di un’attività fondamentale, con scarsa garanzia dei pazienti, solo per avvantaggiare chi verrà certificato con un semplice corso da vaccinatore. Lo Snami - prosegue Testa - è assolutamente contrario e si opporrà in ogni sede, istituzionale e sindacale, ad un’ipotesi in cui c’è di mezzo la dignità dei medici di medicina generale e la sicurezza dei pazienti. Cosa faranno i farmacisti se un paziente avrà una reazione da vaccino, chiameranno il Medico con urgenza?".
 
"Abbiamo notizia - continua Domenico Salvago, vicepresidente nazionale Snami - come molte regioni stiano affrontando questa campagna vaccinale antiinfluenzale 2020-21 praticamente solo a parole, tra omissioni e colpevoli ritardi, con annunci altisonanti sulla stampa e spot in Tv, ma in maniera del tutto insufficiente nei fatti. Una 'disorganizzazione organizzata' tra carenza di fondi e l’indisponibilità dell’igiene pubblica a farsi carico di una parte delle vaccinazioni".
 
"Eppure - conclude Angelo Testa - il nostro impegno dovrà essere massimo, ma oggettivamente risulta difficile ragionare con quella parte pubblica che non vuole finanziare lo straordinario che dovremo lavorare, o come si possono firmare accordi in cui quando si affronta il discorso economico nello specifico, la controparte pretende di essere vaga sulle cifre e vorrebbe indicare che i fondi ....si impegnano a reperirli".

05 ottobre 2020
© Riproduzione riservata

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