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Infermieri e potere

di Gianni Melotti

13 NOV - Gentile Direttore,
credo sia condivisibile quello che scrive il presidente Aaroi-Emac Lombardia Alessandro Vergallo. Tutti abbiamo davanti agli occhi uffici infarciti di infermieri che, magari nei vari Sitra, hanno pure l’ardire e la pretesa di dettare legge anche nelle aree non infermieristiche. Garantiti, in questo, da una Regione, la Lombardia, dove la mancanza di una sorta di linea guida lascia piena libertà alle Aziende di inventarsi le soluzioni più originali.

Ci sono, ad esempio, Sitra che sovrintendono alla sanificazione e ai turni degli infermieri, come se, per queste cose, non bastasse una Capo sala. Ma la mancata osservanza di regole certe, cioè le leggi dello Stato e l’accettazione di soluzioni di comodo (Sitra) nei quali il solito infermiere di turno ha potuto fare il Dirigente, si sta rilevando come un vero boomerang anche per loro. Ci sono infatti Piani di organizzazione aziendali  che trasformano questi Sitra. che erano “in line” alla Direzione Sanitaria”, in semplici organismi” in staff” alla D.S.. In altre realtà, altri Poa, sempre per aver accettato l’inosservanza  delle leggi, ai Sitra, che poi altro non sono che i vecchi Uffici infermieristici, camuffati da “servizi erga omnes”, si toglie la direzione del personale, che viene affidata ai Capi dipartimento, cioè medici. Ma d’altronde la cosa sta anche in piedi: se si lascia ad un infermiere la possibilità di comandare anche chi infermiere non è, perché mai non lo potrebbe fare anche un medico?

Quello che mi sono sempre chiesto è perché mai si incontrino sempre più infermieri, parlo di chi onestamente lavora in corsia, demotivati. Non dovrebbe essere così visto che la categoria di base ha una buona rappresentanza sia  nel livello intermedio (Capo sala) che nella dirigenza.

Qualcosa non funziona! Quanto poi al livello intermedio penso vada chiarito che il livello economico Ds, proprio dei Coordinatori, è solo un livello economico e non modifica il loro profilo professionale che resta quello di infermiere.  Ragion per cui,  in caso di carenza di personale, chi ha orecchie da intendere intenda.

Gianni Melotti
 

13 novembre 2012
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