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Infermieri. Fials: “Avanti con i lavori del tavolo. Incomprensibile l’atteggiamento di Cgil, Cisl e Uil”

di Giuseppe Carbone

30 MAG - Gentile Direttore,
la Fials, che si ricorda è numericamente il quarto sindacato del comparto sanità e che nelle recenti elezioni RSU ha visto crescere i consensi in maniera esponenziale, ha partecipato convinto, come aveva già preannunciato, all’insediamento da parte del Sottosegretario Vito De Filippo del “Tavolo tecnico-scientifico per la professione infermieristica in relazione alla nuova domanda di salute”

Già la denominazione del Tavolo sottintende una finalità né corporativa né settoriale, tutt’altro si vuol far contribuire con il proprio sapere, con il proprio patrimonio scientifico, professionale ed organizzativo alla attuale fase di profonda trasformazione, evoluzione e riorganizzazione delle nostre Aziende Sanitarie, che non ha pari nella storia del SSN né ha paralleli in altri comparti pubblici per la rilevanza e la discontinuità degli interventi, previsto dal Patto per la Salute, la professione infermieristica.
Infatti, all’altra metà della componente professionale della sanità qual é quella infermieristica, tant’è la sua dimensione numerica e la sua rilevanza, vengono, per la prima volta, affidati ed attribuiti ruoli, responsabilità, competenze gestionali e professionali da protagonista, non diverse e minori rispetto a quelle attribuite alla professione medica: l’articolazione di “care” e “cure” dell’intervento sanitario, consolidato nei sistemi sanitari europei ed extraeuropei sta divenendo realtà diffusa nel nostro SSN.

Ai laureati infermieri, per effetto della loro ormai consolidata ultraventennale evoluzione dell’ ordinamento professionale e della formazione universitaria si affidano compiti in prima linea negli ospedali per intensità di cure, negli ospedali di comunità e nei reparti a gestione infermieristica per cure a bassa intensità, nel nuovo assetto delle cure primarie sul territorio anche con le sperimentazioni sempre più diffuse dell’infermiere di famiglia, nell’implementazione delle competenze avanzate e specialistiche degli infermieri ad iniziare dai Dipartimenti di emergenza ed al sistema del 118 e nel trattamento perioperatorio ed oltre.

Si tratta di funzioni e ruoli per i laureati in scienze infermieristiche che essendo fondamentali e strategici per rispondere alla nuova domanda di salute, considerato anche il mutato quadro epidemiologico e demografico, abbisognano di indirizzi, proposte, monitoraggi, da parte di questo nuovo organismo tecnico consultivo del Ministero, che, con lungimiranza politica il Sottosegretario De Filippo ha voluto istituire; li vogliono quanto mai presto e bene…senza aspettare Godot.

Attendere Godot, pardon, la attivazione concreta della Cabina di regia per dare risposte immediate a chi sta attuando questo innovativo e processo di riforma nell’organizzazione del lavoro in sanità, non è una scelta di politica sanitaria avveduta; se mai questa Cabina di regia si attiverà, questo tavolo ne diventerà una sua articolazione, come altri che si potranno costituire per favorire la collaborazione e l’ integrazioni tra tutti i professionisti e gli operatori dedicati alla tutela della salute, medici compresi.

Appare evidente, invece, che allo stato attuale i sindacati medici maggiormente rappresentativi, dopo aver scritto insieme agli altri sindacati, l’accordo sulla Cabina di regia l’hanno disconosciuto usando a pretesto il mitico comma 566, la verità vera e che è nel loro DNA l’avversione a stare nello stesso tavolo istituzionale con i sindacati del personale non dirigenziale; è altrettanto, che non ci risulta che la Ministro della Salute attuale abbia il coraggio politico di dar corso all’Accordo Stato Regioni sulla Cabina di regia senza le designazioni dei sindacati medici.

Per questo non si comprende l’atteggiamento di Cgil, Cisl e Uil e le loro critiche all’iniziativa politica del Sottosegretario De Filippo, non abbiamo notato, ci sarà sfuggito, forse, che Cgil, Cisl e Uil nelle riunioni sull’art.22 dei medici e dei dirigenti sanitari si siano alzati rivendicando la propedeutica attivazione della Cabina di regia: due pesi e due misure?

Come già la Fials ha espresso, altrettanta mancanza di coraggio politico è stata reiteratamente espressa dall’attuale Ministro della Salute (bei tempi quando la Ministro Garavaglia ed il Ministro Costa vararono i decreti sui profili professionali degli infermieri e degli altri nonostante il parere contrario della maggioranza del Consiglio superiore di sanità e le proteste dei sindacati medici…non ci sono più gli statisti di una volta…) nel non inviare in Conferenza Stato Regioni la proposta di Accordo sulle competenze avanzate degli infermieri.

E’ un’evidenza scientifica che sulla questione delle competenze avanzate degli infermieri, prima e dopo il 566, la maggioranza dei sindacati medici hanno manifestato, sotto ogni forma possibile, la loro profonda contrarietà ed illudersi che basti la modifica dell’incipit del 566 è pura ingenuità se non infantilismo politico nel miglior caso possibile.

Le competenze avanzate degli infermieri sono già realtà deliberata ed attuata non solo nelle Regioni del centro nord ma si stanno già estendendo anche nel centro sud, la magistratura non ha riscontrato alcuna illiceità, sono già previste e dal decreto istitutivo del profilo professionale del 1994 e dall’art.6 della legge 43/06, se l’Accordo sulle competenze avanzate non verrà inviato in Conferenza Stato Regioni è solo un problema di credibilità e di dignità della Ministro della Salute e del sua non terzietà, non si blocca un processo riformatore così necessario per il SSN, gradito ai cittadini, valorizzante gli infermieri ma più volte richiesto e sollecitato da strati larghi dei medici in servizio e dalle loro Società scientifiche ad iniziare dall’emergenza.

Il rinnovo contrattuale, come già la FIALS ha espresso nel suo recente Congresso Nazinale, e così come anche hanno dichiarato il Sottosegretario De Filippo e il Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Massimo Garavaglia, costituirà la sede naturale dove unificare ed omogeneizzare le varie esperienze regionali di implementazione delle competenze avanzate, favorendo l’estensione di questi modelli alle altre Regioni, attuando contrattualmente l’infermiere specialista, il tutto come parte integrante del nuovo CCNL.

Nell’augurio che i colleghi di Cgil, Cisl e Uil riflettano e mutino la loro posizione inviando anche i loro esperti, abbiamo notato con soddisfazione che, non solo i sindacati presenti ma soprattutto la ormai prossima Federazione degli Ordini degli infermieri, momentaneamente ancora Ipasvi, le Regioni, l’Agenas, le competenti Direzioni Generali del Ministero (Programmazione Sanitaria, Professioni Sanitarie e Ricerca Scientifica) e la stessa segreteria del Sottosegretario hanno individuato quali componenti del Tavolo gli esperti della professione stessa e dell’organizzazione del lavoro in sanità di qualificato spessore.

Altrettanto apprezzamento esprimiamo per la decisione del Sottosegretario De Filippo di utilizzare come testo base il documento che produsse il Comitato ministeriale delle scienze infermieristiche ed ostetriche, che costituì il primo riconoscimento del sapere e della scientificità della professione infermieristica, sinora riconosciuti perlopiù alla professione medica, esperienza bruscamente interrotta nell’allora cambio di governo e che oggi riprende in un contesto nuovo e più avanzato nel quale dire che la sanità è plurale non è una vana affermazione ma la realtà vera.

Giuseppe Carbone
Segretario Generale Fials


30 maggio 2016
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