Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 18 MAGGIO 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

La “nuova” Fimmg sia pronta al cambiamento

di Ornella Mancin

26 NOV - Gentile Direttore,
si è da poco concluso il Congresso straordinario della Fimmg che ha portato all’elezione  del nuovo segretario nazionale (dr. Silvestro Scotti) e di un  nuovo esecutivo e, stando a quanto affermato da Pier Luigi Bartoletti (vice  segretario vicario), sebbene  a “ben vedere  sembra che in fin  dei conti poco sia cambiato, almeno nei nomi, in realtà è diverso” e  la Fimmg, riprendendo l’immagine dell’autobus farlocco proposta dal prof Cavicchi nel suo nuovo libro, riparte  con “ gomme nuove, telaio nuovo, motore nuovo” (QS 21 novembre).
 
Questo certo non può far altro che piacere a chi come me, lavora nel territorio da più di 20 anni  e sente la necessità di una “rivisitazione e rivalutazione” della medicina di famiglia, molto spesso relegata a un ruolo di secondo piano, sommersa da una burocrazia che sta soffocando ogni possibile slancio e ormai piegata a ruolo “impiegatizzo” al soldo delle politiche Regionali.
 
Ben venga direi “finalmente” questo lancio rinnovatore da parte del maggior sindacato dei medici di famiglia, soprattutto se antepone al rinnovo del contratto, un ripensamento del ruolo e della figura del medico nel territorio: “Il tema è se la medicina generale italiana è o meno uno strumento utile sia socialmente che per il servizio pubblico”  e se  è opportuno “ridurre la prospettiva sindacale ad un ruolo contrattualistico piuttosto che a un rilancio del ruolo del medico  inteso nel senso più ampio del termine”, (sempre Bartoletti).
 
Ora se è vero che il sindacato ritiene di primario interesse il rilancio della figura del medico di famiglia, credo fortemente necessario che sappia confrontarsi con la proposta di riforma espressa dal prof. Cavicchi nella “Quarta Riforma”, là dove propone una nuova visione della medicina del territorio.
 
Per Cavicchi bisogna fare del territorio il “centro” di tutta l’assistenza. “Si tratta di assumere il luogo di vita  del cittadino  come lo snodo  di tutto il sistema, quindi non più l’ospedale. Il luogo di vita è Hub il resto è spoke compreso l’ospedale”.
 
Ripensare al territorio come centro delle cure comporta un cambiamento di visuale:
- significa “superare le tradizionali gerarchie dell’assistenza per livelli (assistenza di base, specialistica, ospedaliera, sovra-ospedaliera),
- significa “superare la tradizionale contrapposizione ospedale /distretto e quindi concepire sia le funzioni rappresentate da l’uno e dall’altro come dislocabili in ragione delle necessità di cura”,
- significa puntare sulla “funzionalità del sistema sanitario considerando il caso come una permessa per individuare il percorso di cura più appropriato”.
 
Ripensare al territorio come snodo hub  “implica la ridiscussione  se non il superamento dell’organizzazione  del lavoro tayloristica cioè concepita  per divisioni, separazioni, settorialità  e quindi l’adozione di una concezione inter-connessionale”.
 
Questo permette di superare il conflitto tra ospedale e territorio, ancora fortemente presente in certe realtà, perché  con “le relazioni  decade l’idea  di centro qualunque esso sia”.
 
Ma la cosa ancor più pregnante per le sue implicazioni del ragionamento di Cavicchi è che non ha senso ripensare la medicina generale, la specialistica, l’ospedale, come “enclave”  cioè ciascuno separato dall’altro, perché dice ciò che in sanità si concepisce come separato poi si rivela difficile da integrare.
 
Cavicchi si spinge quindi fino a proporre una nuova figura di medico (l’autore/shareholder), che inglobi in un unico ruolo,  sia la figura del medico convenzionato  che del  medico dipendente, un medico di nuova generazione ancora più autonomo dell’attuale medico di famiglia, più vicino al libero professionista e quindi al prestatore d’opera che non al parasubordinato, pagato anche per risultati  e per il quale  non serve più fare contratti diversi e separati ma un contratto unico per tutti e che Cavicchi definisce professional agreement.
 
L’idea è sicuramente rivoluzionaria, ma proprio ora che  il governo ha appena accollato al Fsn anche i costi per i rinnovi contrattuali e grandi sono le incognite legate alla copertura assicurativa dei medici sulla responsabilità professionale, mi sembra una proposta tutt’altro che velleitaria. Per affrontare la tempesta ci vuole certamente abilità ma anche coraggio.
 
Del resto immaginare un territorio hub e un medico autore, un professional agreement, mi risulta perfettamente in linea con l’idea che  se un centro deve esserci questo è il malato con i suoi bisogni.
 
“Il primo fondamentale condizionale di partenza per un percorso  di cura e assistenza, è il malato, il bisogno, le sue necessità e il suo grado di complessità”  e il sistema sanitario se ne deve fare carico adattandosi alla sua specificità.
 
Il “percorso clinico di un malato” secondo quanto auspicato nella “Quarta riforma”  deve essere qualcosa che assomiglia a una traiettoria: “il caso  si muove a partire dalle sue necessità  traversando  i servizi di cui ha bisogno”, evitandogli un vagabondaggio a zig zag.
 
La proposta del prof. Cavicchi è decisamente rivoluzionaria e innovativa, certo forse non di facile applicazione se non si opera anche  una adeguata formazione dei medici stessi.
 
Tuttavia sono convinta che  se la Fimmg ha a  cuore la salvezza del nostro SSN  e  la rivalutazione del ruolo professionale del medico di famiglia e  della sua autonomia dovrebbe confrontarsi con “La Quarta Riforma”; così come  chiunque altro  per ruolo e incarico oggi opera nella sanità, la organizza, la pensa e ne ha a cuore.
 
Cambiare è un processo difficile e impegnativo nel quale si deve mettere  molte energie.
 
L’augurio è che la Fimmg  che a suo dire  “riparte con gomme, telaio nuovo e motore nuovo” faccia da apri pista per una discussione serena  che sappia aprirsi  all’idea di una riforma, non più emendabile.
 “Nessuno da solo ce la può fare perché è impensabile che nell’invarianza generale  si possa cambiare qualcosa”.
 
Ornella Mancin
Medico di Medicina Generale
Cavarzere (VE)

26 novembre 2016
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy