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Risonanza magnetica. Servono nuovi standard di sicurezza

di Fabrizio Levrero

25 GEN - Gentile Direttore,
la scorsa estate è stato un periodo molto movimentato per quanto riguarda le novità legislative in risonanza magnetica: nell’arco del mese di agosto sono state pubblicate la Legge 160/16 che aggiorna le modalità di richiesta di installazione e uso delle apparecchiature e il Decreto Legislativo 159/16 che riguarda le disposizioni minime di sicurezza e salute relative all’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici. In pratica siamo di fronte a una profonda revisione a che recepisce sia l’evoluzione della tecnologia (semplificazione dell’iter autorizzativo per i tomografi ad alto campo), sia le evidenze scientifiche più aggiornate in tema di effetti delle radiazioni non ionizzanti.
 
Restano però ancora legati alla legislazione precedente (DD.MM. 02/08/1991 e 03/08/1993) i cosiddetti “standard di sicurezza” ovvero i requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi relativi all’esercizio dell’impianto (il famigerato art. 2 del DPR 542 del 8 agosto 1994!).

Si è creata così una incredibile incongruenza a livello giuridico che potrebbe inficiare significativamente i benefici, anche economici, che queste importanti riforme comportano. Se da un lato le novità introdotte l’estate scorsa costituiscono il tanto atteso aggiornamento del panorama legislativo, dall’altro gli “standard di sicurezza”, che in alcuni casi si basano su conoscenze scientifiche di oltre 20 anni fa, rimangono ancora in vigore, in quanto non formalmente abrogati e sostituiti.
 
L’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), che rappresenta i Fisici medici italiani, dal 2006 organizza annualmente un corso di formazione permanente, unico nel panorama italiano, volto alla preparazione degli Esperti Responsabili della sicurezza in risonanza magnetica. All’ultimo incontro hanno partecipato oltre 400 professionisti sanitari che già svolgevano, o intendevano svolgere, il ruolo di Esperto Responsabile della sicurezza per le strutture sanitarie in cui operano a fini diagnostici apparecchiature a risonanza magnetica.
 
È indiscutibile che il corso di formazione ha rappresentato, anche per il livello dei docenti invitati a partecipare (inclusi sin dall’inizio ricercatori dell’ISS e dell’INAIL ex ISPESL), un momento di confronto grazie al quale si è potuto condividere e sostenere una strategia della sicurezza. Sulla base di questa esperienza e del fatto che i Fisici medici costituiscono la stragrande maggioranza (più dell’80%) degli attuali Esperti Responsabili della sicurezza impegnati sul campo ogni giorno, AIFM ritiene non più rinviabile una rapida riforma anche degli “standard di sicurezza”.
 
Per questo motivo offre la propria collaborazione a quelle istituzioni che verranno coinvolte nell’atteso aggiornamento regolamentare, mettendo a disposizione le competenze scientifiche e tecnologiche degli specialisti in fisica medica italiani per costruire un “sistema di sicurezza e qualità” in risonanza magnetica, uniforme, affidabile e applicabile su tutto il territorio nazionale.
 
Fabrizio Levrero
AIFM


25 gennaio 2017
© Riproduzione riservata

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