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Ddl Lorenzin. FITeLaB: “Bene stop provvedimento. Ora si ricominci a discutere di nuove competenze”

di Saverio Stanziale

26 GEN - Gentile Direttore,
in riferimento allo stallo sul ddl Lorenzin non possiamo che essere soddisfatti, soprattutto perché al momento della stesura del testo avevamo sollevato molte perplessità che non erano state prese in considerazione. E questo è un fatto grave perché si tende spesso a non coinvolgere gli addetti ai lavori, ma piuttosto a creare una contesa tra professionisti.
 
Per quanto riguarda la vicenda politica se era solo una sensazione si dimostra, giorno dopo giorno una drammatica realtà: è stato messo in moto un meccanismo che non governa per nulla e di cui a questo punto, si ignora il caos creato, messo a nudo da scelte politiche incomprensibili e che si scontrano tra l'altro con le direttiva EU relative al riconoscimento delle qualifiche professionali.
 
L’individuazione come unici professionisti con Laurea Triennale abilitati all’ esercizio in ambito sanitario, esclude la possibilità, che altri laureati triennali, sia di area biologica che di altre aree, possano esercitare competenze in tale ambito professionale, a pena di determinare condizioni di esercizio abusivo. Difatti, i percorsi di laurea in Scienze Biologiche non hanno uniformità di contenuti sul territorio nazionale, essendo caratterizzati da più indirizzi che esulano, nei loro percorsi, dalle materie specifiche dell’area medica necessarie per acquisire le competenze proprie di una professione sanitaria. A conferma di ciò, il Servizio Sanitario Nazionale richiede obbligatoriamente il titolo della scuola di specializzazione alle figure sanitarie non mediche che vogliano operare nella pubblica sanità, titolo finalizzato alla adeguata preparazione di una professione sanitaria.
 
Il nostro dissenso verso gli organi istituzionali (XII Commissione Sanità) è sempre stato acceso tanto che abbiamo chiesto l’aiuto di tutti i professionisti sanitari, portatori d’interesse e della popolazione attraverso una petizione affinchè non ci fosse imposta a tutti i costi una legge che ci avrebbe penalizzato e fatto subire un mutamento professionale.

I cambiamenti dovuti da evoluzione tecnologica, scientifica, disciplinare e organizzativa hanno inciso sulla crescita del Tecnico di Laboratorio Biomedico con maggiori accenti per la specializzazione tecnico-diagnostica e alla leadership tecnico – organizzativa orientata da sempre ad anticipare la domanda del mercato.

Valorizzare le abilità professionali specifiche, innovare “traslando” correttamente nuovi metodi e marcatori della ricerca alla cura comprendendone e guidandone le potenzialità trasformative dell’organizzazione, tutte queste sono le peculiarità che da sempre la nostra federazione porta avanti.
Per cui al più presto, si rincominci a discutere sul comma 566, non fosse altro per preservare il sistema sanitario da questo clima di incertezza.
 
Saverio Stanziale
Presidente Nazionale FITeLaB


26 gennaio 2017
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