Nelle Asl calabresi governano i “reggenti”
di Filippo Maria Larussa
06 GEN -
Gentile Direttore,
assistiamo allo scontato epilogo della tragicomica vicenda delle nomine ai vertici delle AASS calabresi, i super-esperti che avrebbero dovuto pilotare la svolta della disastrata sanitaà regionale. L’ultima indecorosa “perla” è il rinviato insediamento dei 4 Commissari Straordinari, pare per la mancata registrazione alla Corte dei Conti dei decreti di nomina ministeriali. Facile prevedere che lo slittamento, complice il “generale inverno” e le scorie post natalizie, si protragga per tutto il mese.
Arrivati ormai alla metà della vigenza (18 mesi) del famigerato “decreto Calabria”, che decade il 31/10, tutte le AASS, tranne le 2 commissariate per infiltrazioni mafiose, rette da terne di Commissari Prefettizi, continuano ad essere governate da “reggenti”, ircocervo giuridico che esiste solo in terra bruzia.
Evidentemente, la situazione non era così disperata da richiedere l’immediata decadenza dall’ 01 maggio 19, senza certezza di tempestivo rimpiazzo, dei pro –tempore vertici aziendali, alcuni dei quali prontamente riciclatisi nel sempiterno ruolo di “traghettatori”!
Ma l’assurdo si palesa con l’attenta lettura Decreto “affossa Calabria” entrato in vigore il 30/4/19. Se i nuovi C.S. si insediassero, come probabile, tra un adempimento ed un intoppo, ai primi di febbraio, decadrebbero in ogni caso senza poter essere nemmeno soggetti a verifica, essendo la prima valutazione prevista dopo almeno 9 mesi dalla stipula del contratto: alla faccia delle invocate efficienza e trasparenza! Ma vi è di più.
Il decreto Calabria prevede che, trascorso 1 anno dall’entrata in vigore, quindi da maggio 2020, la Regione possa indire le ordinarie procedure di selezione dei “normali” DDGG: e c’è da giurare che il/la Governatore/trice eletto/a il 26 gennaio avrà una “una voglia matta “di esercitare tale potestà, per fini nobili e disinteressati, ovvio…
Vien da chiedersi con quale entusiasmo qualsiasi Manager possa avventurarsi in un incarico connotato da siffatta precarietà temporale e di contesto!
Penso a coloro i quali, sia pure col beneficio della buona fede, hanno ideato e messo a punto il Decreto Calabria, palesando nei fatti totale insipienza ed inettitudine, a livello amministrativo, propria e di quanti da loro cooptati, che avrebbero dovuto, nelle rispettive e fin troppo ben remunerate funzioni, garantire l’attuazione di misure straordinarie, ormai ridotte al rango di grida di manzoniana memoria. In un sussulto di dignità, farebbero bene ad implorare il perdono dei “pazienti cittadini calabresi”.
Per i quali, purtroppo, anche dopo le elezioni regionali, il calvario continuerà, stando alla terrificante pochezza di proposte e progettazione, in ambito sanitario, dei candidati a presidente, di cui sinora registriamo solo banali e sterili richiami alla riduzione delle liste d’attesa e della migrazione sanitaria, senza ovviamente avventurarsi in come e con quali idee raggiungere tali obiettivi.
Dott. Filippo Maria Larussa
Segretario regionale Anaao Assomed
06 gennaio 2020
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