Tutti gli specializzandi hanno diritto all’indennità Covid
di Giuseppe Barbato
29 APR -
Gentile Direttore,
in riferimento all’articolo comparso su
Quotidiano Sanità riguardante la
Nota della Regione Lazio (Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria, Area Risorse Umane), con la quale si escludeva dall’indennità COVID gli specializzandi del I e II anno, mi permetto di aggiungere alcune osservazioni alla suddetta nota “sconcertante” nella sostanza e nella forma.
Nella sostanza: lo Specializzando è un Medico Abilitato a tutti gli effetti che qualora venisse impiegato per svolgere atti medici inerenti al suo profilo deve godere come tutti gli altri suoi colleghi, con la stessa mansione, degli stessi diritti. Gli Specializzandi, tutti, fin dal primo anno hanno un contratto di impiego ufficialmente riconosciuto e quindi non vi è distinzione e non possono essere discriminati, come si evince erroneamente dalla succitata nota della Regione, tra titolari di contratto e non.
Qualora la titolarità del contratto si riferisse a quello stipulato ad hoc dalle varie istituzioni per la specifica assistenza ai pazienti COVID, è evidente che tale criterio è conditio sine qua non alla erogazione di qualsivoglia indennità/premio/rischio in danaro, indipendentemente dall’anno di specializzazione, dal sesso, dalla nazionalità.
Forse l’estensore della Nota voleva far riferimento alla possibilità (L. 145/2018) da parte delle Regioni di assumere in deroga nel SSN e negli Ospedali anche gli Specializzandi dal terzo anno in poi…… bastava che facesse riferimento a questa di legge.
Dr. Giuseppe Barbato
Medico Universitario e Ospedaliero in pensione
29 aprile 2020
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