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Pd e M5s: “Modifiche apportate non bastano”


18 FEB - Il passo indietro della Regione sulla delibera di dicembre che rivedeva i benefici a favore dell’assistenza ai disabili gravi, in termini peggiorativi, fa tirare un sospiro di sollievo, ma non ferma le polemiche. Perché le criticità restano numerose secondo il Pd e il M5S, che oggi hanno sentito l’assessore Bolognini illustrare in commissione le integrazioni della Giunta alla delibera.

“Attendiamo nelle prossime ore la delibera per fare tutti gli approfondimenti del caso è per capire anche come verranno modulati i contributi e i criteri di accesso. Dopo la delibera di Dicembre ci auguriamo che Bolognini e la Lombardia non pasticcino ancora: le persone che hanno bisogno di assistenza vanno trattate come cittadini di serie A”, commenta in unta non Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia.

“Avevamo chiesto un confronto, invece abbiamo assistito a un comizio dell’Assessore Bolognini - dice ancora Mammì -. I fondi annunciat nei giorni scorsi dall’Assessorato derivano dal fondo sanitario regionale e dovranno essere quindi spesi in voucher, uno strumento che l’anno scorso, purtroppo, non ha assolutamente funzionato nel sostegno e nell’assistenza alle persone disabili, inoltre viene mantenuto il criterio dell’Isee per l’accesso ai fondi”.

Per il capodelegazione del PD in commissione sanità del Consiglio regionale Gian Antonio Girelli, “se l’assessore Bolognini ha fatto una parziale marcia indietro rispetto ai folli tagli di dicembre è solo perché le proteste delle famiglie e la nostra mozione in Consiglio regionale hanno costretto la giunta a cambiare la delibera di fine dicembre. Ma quello che ci ha raccontato l’assessore non basta. Il Governo ha messo per la Lombardia 90 milioni, la Regione a guida leghista, dopo tutto quel che è successo, ne ha trovati 23, di cui 13 stanziati per il voucher che però ha numeri risibili: stiamo parlando per Milano di 168 casi su 2903 destinatari del contributo, per Brescia di 147 su 1221, per Varese di 46 su 915. È stato inoltre lasciato il limite di reddito Isee che almeno per i disabili gravissimi non dovrebbe esistere. Bene che abbiano tolto il criterio, per i minori, della non iscrizione a scuola, ma quella era veramente una condizione abnorme perché la socialità dei minori disabili andrebbe favorita, non certo punita con il taglio del contributo”.

Secondo Girelli “siamo ancora lontani dal ristabilire le condizioni garantite dalla Regione nel 2019, come avevamo chiesto con la nostra mozione approvata in Aula il 14 gennaio, e la vicenda non finisce qui perché i disabili e le loro famiglie meritano tutta l’attenzione della Regione”.

18 febbraio 2020
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