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La risposta del Gruppo San Raffaele: "Il direttore sanitario già sostituito ma è singolare che lo stesso sia stato in quel ruolo per anni in altre strutture senza alcuna contestazione"


16 APR - Il Presidente del Gruppo San Raffaele Carlo Trivelli ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alle accuse riportate nel comunicato stampa della Regione Lazio.
 
"Leggiamo nella nota fatta diffondere dall’Assessore D’Amato responsabiledell’Unità di Crisi che il Direttore sanitario della Clinica Rocca di Papa non avrebbe i requisiti, cosa della quale la Regione si sarebbe oggi avveduta dopo oltre 45 giorni dalla nostra comunicazione.
Rispetto a questo aspetto si comunica di avere tempestivamente già provveduto alla sua sostituzione, come da pec allegata.
Risulta comunque molto singolare allo scrivente come il professionista di cui sopra sia stato per anni già Direttore Sanitario della Casa di Cura Villa Luana così come di Villa Fulvia, come da provvedimenti regionali e schede allegate.
 
Non risulta inoltre a questo Gruppo alcuna contestazione della Asl Rm6 competente come apoditticamente affermato nel comunicato regionale.
Tutt’altro oggi la Regione ha chiesto al San Raffaele. Ci è stata rappresentata la necessità ed abbiamo ricevuto il conseguente invito a trasformare la Struttura in Centro Covid 19, comunicandoci che nulla è stato rilevato in ordine sia alla regolarità della struttura, sotto il profilo dei requisiti tecnico organizzativi, sia per l’accertato rispetto delle procedure in materia di prevenzione Covid 19.
 
Siamo determinati a collaborare con tutte le Istituzioni nel più alto e superiore interesse dei pazienti e dei lavoratori e sempre al fine di migliorare la qualità del lavoro svolto, con dedizione e sacrificio, da oltre 220 operatori (medici, infermieri, osa, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti, dietisti, biologi, tecnici,ecc).
 
Ci auguriamo che i numerosi casi di infezione verificatesi nelle altre strutture dello stesso territorio abbiano avuto la stessa attenzione.
Speriamo, infine, per il rispetto che da sempre abbiamo avuto per le Istituzioni ed a difesa del nostro lavoro in favore del Servizio Sanitario Regionale che tutto ciò non sia l’ennesimo dispetto che si mette in atto nei confronti di questo Gruppo o tantomeno una sottesa gentil ritorsione, perché ieri abbiamo avuto l’onestà di dimostrare, carte alla mano, che non ci è stato consentito di effettuare i tamponi a nostre spese a tutto il nostro personale e pazienti, cosa che sarebbe di certo stata determinante rispetto al numero dei contagi.
 
Ciò è stato ancora una volta ribadito oggi dall’OMS che ha riaffermato come siano “prioritari i test a tappetto in Rsa per frenare diffusione del Covid 19 e il trasferimento, laddove possibile,degli anziani che risultano positivi al coronavirus. Devono essere ricoverati in ospedale".
In tal senso anche oggi abbiamo rinnovato tale richiesta alle autorità competenti.
Quanto sopra nell’esclusivo interesse della verità".

16 aprile 2020
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