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Agenas. Cure palliative domiciliari: solo 1 struttura su 3 corrisponde ai criteri


La prima indagine sull’attuazione della legge 38/2010. Ancora poche le Unità di Cure palliative che corrispondono ai criteri minimi fissati dall’Intesa Stato-Regioni. Prevista l’attivazione di un Osservatorio. Se ne discuterà a Roma venerdì prossimo.

12 MAR - L’attuazione della legge che doveva garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, ovvero la legge 38/2010 declinata poi nei criteri fissati dall’intesa Stato-Regioni del 25 luglio 2012, è ancora lontana dall’essere raggiunta.
I primi dati di monitoraggio sono contenuti nell’Indagine sulle Buone Pratiche nelle cure palliative elaborata dall’Agenas che sarà presentata venerdì 15 marzo, alle ore 11, presso l’Auditorium del Ministero della salute, Lungotevere a Ripa 1.
 
Nel valutare lo stato di applicazione della legge che garantisce l’accesso alle cure palliative è stata anzitutto esplorata la distribuzione delle Unità di Cure Palliative (UCP) sull’intero territorio nazionale. Infatti, a differenza delle strutture residenziali (hospice) che risultano immediatamente monitorabili, le Unità di Cure Palliative domiciliari attualmente non generano flussi informativi strutturati, rendendo complessa la loro individuazione e poco agevole la valutazione della qualità dei servizi offerti. Una specifica attenzione è stata rivolta sia alle realtà del Terzo Settore che garantiscono un supporto ai familiari dei malati assistiti, sia alle strutture ospedaliere (Unità Operative di Oncologie e di Ematologia) che, in una logica reticolare, dovrebbero garantire la continuità delle cure nei percorsi di assistenza ai malati inguaribili.
Dall’indagine è emerso che, su un totale di 177 strutture che hanno risposto al questionario, solo 55 UCP domiciliari rispondono effettivamente ai criteri minimi introdotti nell’Accordo Stato-Regioni, e solo 44 di esse sono state in grado di fornire dati significativi.
 
Le evidenze emerse rispondono all’obiettivo di porre le basi per l’attivazione di un Osservatorio sulle Buone pratiche nelle cure palliative, uno strumento che consentirà ai cittadini e ai professionisti di conoscere le strutture presenti sul territorio, favorendo in queste ultime un processo di confronto e quindi di miglioramento continuo delle cure erogate.
Complessivamente l’indagine testimonia come il percorso di implementazione delle legge 38/2010 e di sviluppo qualitativo delle UCP domiciliari risulti ancora incompiuto, restituendo la fotografia di un’Italia fortemente diversificata, dove coesistono strutture caratterizzate da standard assistenziali elevati e realtà meno virtuose, che potranno certamente beneficiare del confronto e del monitoraggio continuo.

12 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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