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Toscana. Allarme precari 118. Anaao: “Garantire integrazione territorio/ospedale e uniformare la tipologia dei rapporti di lavoro”

di Flavio Civitelli

Queste le richieste avanzate ieri dal sindacato nel corso di un'audizione sul tema in commissione Sanità del Consiglio regionale. Sono meno di 600 i medici addetti al Servizio 118. Tra questi, una percentuale che sfiora il 20%, lavora con rapporto di lavoro precario, rinnovato da anni anche di mese in mese. "Oggi, una parte consistente di questa risorsa sembra destinata ad essere dispersa, per non dire rimossa".

07 OTT - Poco meno di 600 i medici addetti in Toscana al Servizio 118. Tra questi, una percentuale che sfiora il 20%, lavora con rapporto di lavoro precario, rinnovato da anni anche di mese in mese. Il 118 è oggi un servizio di eccellenza che garantisce un'assistenza appropriata e tempestiva in modo capillare su tutto il territorio regionale. Professionisti ultra preparati, che agiscono applicando percorsi clinici e algoritmi condivisi danno la prima, determinante risposta di salute, alla malattia che emerge in modo acuto e improvviso.
 
Oggi, una parte consistente di questa risorsa sembra destinata, in Toscana, ad essere dispersa, per non dire rimossa, dal Sistema Sanitario Regionale. E' nella carenza di una corretta pianificazione Regionale, conseguente ai ritardi legislativi nazionali, che si individua la principale causa dell'attuale soluzione ad una situazione di difficile soluzione; il fabbisogno di professionisti, per quanto stabile e strutturale, è stato per anni gestito con il ricorso al precariato piuttosto che con la previsione di un programma di assunzioni funzionali alle necessità del sistema.

Oggi questi medici, che hanno indirizzato correttamente il proprio percorso formativo in tale settore, si trovano tagliati fuori:
− dalla possibilità di partecipare a pubblici concorsi
− dalla possibilità di accedere alla convenzione (bloccata dalla Regione)
− dalla possibilità di avvantaggiarsi della direttiva comunitaria che prevede l'assunzione a ruolo per i precari con più di 36 mesi di servizio.

Un combinato di norme contraddittorie e scollegate tra loro, associate ad una innegabile inerzia gestionale potrebbe vedere questi professionisti esclusi da un lavoro che oramai svolgono da anni con competenza e professionalità. L'Anaao Assomed non è d'accordo e chiede alla Regione Toscana di riassumere con decisione il ruolo di Regione Guida sostenendo le iniziative necessarie presso il Governo nazionale (riapertura dei termini previsti dall'articolo 8, comma 1bis del dlgs 502/1992) e, in attesa che tali condizioni si verifichino, riaprire alla convenzione in modo da stabilizzare le situazioni di precariato che, per durata, non sono più sostenibili. La politica non può continuare a nascondersi dietro la scusa di una normativa che offre ampi spazi di manovra.

Oggi assistiamo alla contraddizione di un servizio che utilizza nelle stesse funzioni medici provenienti da due contratti completamente diversi, una parte liberi professionisti a convenzione, dall'altra dirigenti dipendenti a rapporto esclusivo. E' facilmente immaginabile come i due regimi contrattuali rendano difficile l'organizzazione del lavoro in termini di turnazione, formazione e gestione della risorsa in termini di assegnazione di obiettivi e incarichi. Su questo tema l'Anaao è stato un riferimento in termini di proposte tecnico giuridiche che, oggi, aspettano i necessari provvedimenti parlamentari per poter essere accolte.

Il Presidente della III commissione Sanità del neoeletto Consiglio Regionale, Stefano Scaramelli, ha aperto le porte della Regione ad una delegazione di medici guidati dal Segretario Regionale dell'Anaao Assomed. Questa audizione si pone come un punto fermo necessario per una presa in carico da parte della commissione e, con essa, di tutto il Consiglio Regionale, del problema. I professionisti hanno dato atto degli impegni presi ringraziando pubblicamente la Commissione e il Presidente Scaramelli che ha assunto un impegno deciso ad agire nella direzione di una tutela a tutto tondo di questo settore strategico per il Sistema e a sottoporre a verifica, in tempi brevi, quelle che saranno le azioni messe in campo.

L'Anaao Assomed propone alla Regione Toscana di sostenere presso il Governo nazionale la riattivazione, attraverso opportuno atto emendativo, di quanto previsto all'articolo 8, comma 1bis del dlgs 502/1992. Tale atto permetterebbe la riapertura della possibilità per le Regioni di inquadrare in ruolo i medici titolari di incarico in regime convenzionale a tempo indeterminato e determinato, privilegiando il rapporto di dipendenza rispetto al rapporto convenzionale con il Servizio sanitario nazionale, con previsione di superamento dei rapporti convenzionali per favorire la piena integrazione del sistema territoriale con quello ospedaliero ed uniformare la tipologia dei rapporti di lavoro.
 
Tale integrazione è resa indispensabile dalle difficoltà ed i ritardi nell’attivazione della Scuola di specializzazione in medicina di emergenza urgenza, i quali hanno compromesso il reclutamento di medici per tale settore, tramite concorso pubblico, inducendo le Aziende USL a ricorrere al conferimento di incarichi convenzionali a tempo determinato per sopperire alle carenze d’organico ed assicurare la copertura del servizio. La stabilizzazione del personale convenzionale consente quindi di sanare tale situazione, garantendo la continuità dei rapporti di lavoro del personale impiegato nell’emergenza territoriale, presupposto indispensabile per garantire senza soluzione di continuità, la piena operatività dei servizi di emergenza-urgenza e del pronto soccorso, nonché mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi raggiunti dal medesimo personale, evitando interruzioni di pubblico servizio.
 
Pertanto appare opportuno prorogare la facoltà in capo alle regioni di individuare aree di attività della emergenza territoriale e della medicina dei servizi, che, al fine del miglioramento dei servizi, richiedono l'instaurarsi di un rapporto d'impiego, garantendo la possibilità sempre in capo alle Regioni di inquadrare a domanda nel ruolo sanitari, i medici in servizio addetti a tali attività.
 
Flavio Civitelli
Segretario Anaao Assomed Regione Toscana 


07 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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