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Sardegna. Polemiche su Bartolazzi, Todde: “Considerata la situazione della sanità regionale, non mi pare che essere sardi abbia fatto la differenza”


La presidente in Aula per la replica sul programma di governo. Sulla sanità, “dobbiamo con urgenza approvare i bilanci, riorganizzare le ASL ed il centro prenotazioni su base territoriale e dedicare risorse per permettere un numero maggiore di visite specialistiche in prossimità dei territori di necessità”. E sulla sua squadra ha detto: “Sono orgogliosa della Giunta e dei suoi assessori. Mi auguro saremo giudicati in modo leale e onesto dai fatti e dai risultati”.

16 MAG - “Sono orgogliosa della nostra Giunta e dei suoi assessori e certo, non è facile ascoltare giudizi di mediocrità quando nella precedente Giunta si sono raggiunte delle vette di competenza così elevate. E mi sorprendo dello scandalo suscitato da un assessore alla Sanità non sardo. Considerata la situazione della sanità sarda, con i bilanci mancanti di tutte le ASL dal 2022, che non trasmette i dati ad Agenas per il monitoraggio sempre dal 2022 non mi pare che essere sardi abbia fatto la differenza. Mi auguro saremo giudicati in modo leale e onesto dai fatti e dai risultati che saremo capaci di portare a casa”. A dirlo la presidente della Regione, Alessandra Todde, nella sua replica, ieri in Consiglio Regionale, a seguito della discussione sulle dichiarazioni programmatiche sul programma di governo.

“Ho ascoltato con molta attenzione i vostri interventi: ogni contributo è prezioso, ogni analisi fatta è legittima ma ogni interpretazione è politica”, ha detto rivolta all’Aula dei consiglieri. “Certo non ho utilizzato ‘un filo d’orbace capace di tessere tutte le specifiche tematiche del programma’ come hanno fatto miei autorevoli predecessori ma le mie dichiarazioni programmatiche hanno un vantaggio: la loro semplicità le rende comprensibili, controllabili, concrete”.

Entrando nel merito delle questioni, Todde ha voluto proprio partire dalla sanità, che ha definito “l’asse programmatico che più risposte deve dare ai sardi”.

“Abbiamo ereditato – ha esordito - due anni, ricordiamo, senza bilanci e dati non trasmessi, un possibile taglio ai fondi del PNRR gia programmati di 47 milioni. Abbiamo passato il primo mese a smontare e censire i danni lasciati, inclusa la delibera sui nuovi ospedali mentre il nostro fondo di sviluppo e coesione rischia di perdere decine di milioni per la ristrutturazione degli ospedali che non sono stati programmati”.

“Nel frattempo, però – ha aggiunto - abbiamo approvato l’adozione del programma di rilevazione e gestione delle infezioni in ambito chirurgico ed il piano di potenziamento della rete regionale di cure palliative. Abbiamo dato il via libera alla riapertura dei termini del procedimento di accreditamento delle strutture sanitarie destinate all’erogazione di cure domiciliari e alla programmazione della spesa pluriennale per il programma di potenziamento dei servizi di telemedicina previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Abbiamo deliberato i finanziamenti per i centri antiviolenza, due milioni. E questi sono solo i primi interventi tra quelli che abbiamo programmato. Raccontare quanto è stato possibile fare nel primo mese costruisce una metrica concreta e reale e racconta di come stiamo ricostruendo la fiducia con i cittadini”.

E poi si è detta “orgogliosa che l’assessore alla Sanità, in queste settimane di lavoro, abbia incontrato anche la dottoressa Irene Testa, Garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Perché anche nelle carceri la sanità è un diritto inalienabile, così come per ciascun cittadino”.

“Adesso – ha aggiunto Todde - dobbiamo con urgenza approvare i bilanci, riorganizzare le ASL ed il centro prenotazioni su base territoriale e dedicare risorse per permettere un numero maggiore di visite specialistiche in prossimità dei territori di necessità. Quali risorse? Per esempio, parte di quelle che la giunta precedente non è riuscita a programmare. E sono molte. Questo avrà un impatto concreto sulle liste d’attesa”.

“I problemi da affrontare sono tanti, soprattutto nei territori, e dobbiamo risolverli in fretta. Anche se nessuno di noi ha la bacchetta magica e quindi bisognerà lavorare molto e soprattutto di squadra con tutti i protagonisti del servizio sanitario”, ha detto il ministro concludendo il suo intervento sulla sanità.

16 maggio 2024
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