“Spero che il Governo abbia la consapevolezza dell’importanza strategica che riveste l’industria farmaceutica e la sua localizzazione fisica in Italia. E dalla presa di posizione del ministro Urso in Europa, che ha parlato di un fondo sovrano per aiutare non solo il green ma anche l’indipendenza farmaceutica, mi sembra si vada in questa direzione. Le strutture produttive farmaceutiche sono elemento strategico sia per l’economia italiana, ma anche per la tutela, la salvaguardia, l’autonomia, la sovranità, l’indipendenza non solo del nostro Paese ma anche dell’Europa”
Tiene alta la bandiera dell’Italia, Lucia Aleotti convinta che il nostro Paese con le sue eccellenze potrà diventare un esempio e un traino importante per il vecchio continente.
“È strategico avere in Italia strutture produttive, ovviamente impegnate anche in ricerca e sviluppo – ha spiegato a Quotidiano Sanità – pensiamo che nel 2022 il livello di produzione della farmaceutica in Italia ha ampiamente superato i 40 miliardi di euro con un’esportazione del 90%. Questo è un beneficio per l’economia italiana, ma non solo. In questo momento storico è fondamentale tutelare l’autonomia, la sovranità, l’indipendenza non solo dell’Italia, ma dell’Europa. Negli Stati Uniti lo hanno capito da tempo, prima con due presidenti di estrazione politica diversa e ora con una politica sistematica di impegno nel proprio Paese. Anche la Cina da molti anni sta portando avanti politiche atte a elevare la qualità delle proprie imprese, ad incentivare la produzione e gli investimenti locali. L’Unione europea è ancora lontana da questo contesto. Speriamo che possa essere proprio l’Italia a dare una scossa”.
Certo, in Italia bisognerà velocizzare molti passaggi. E dal rinnovamento di Aifa qualcosa potrebbe arrivare. “Dalla nuova Aifa mi aspetto quello che si aspettano i cittadini, cioè che si mettano i pazienti al centro. Se i pazienti sono veramente al centro di Aifa, le valutazioni dei nuovi farmaci si fanno velocemente. La qualità dei valutatori è elevata, possibilmente la migliore per poter comprendere il valore del farmaco – ha aggiunto – le ispezioni agli stabilimenti si effettuano rapidamente e questo è esattamente anche quello che può sperare un’azienda farmaceutica, perché noi guardiamo il mondo anche con gli occhi dei pazienti. Quindi è un interesse condiviso”.
Ester Maragò