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Cancro. Tutti i dati dell'Ocse


01 NOV - Nel 2008, si stimava che 5,2 milioni di nuovi casi di cancro venissero diagnosticati ogni anno nelle regioni Ocse, il che vuol dire 261 casi ogni 100 mila persone. In generale, le nazioni ad alto reddito sono le più colpite, perché chi vive in queste regioni ha più probabilità di avere fattori di rischio come obesità, inattività fisica, consumo di alcool, fumo. Ma non solo, le alte percentuali sono anche dovuto ad un più alto numero di diagnosi, mentre l'incidenza minore rilevata in alcune nazioni a basso e medio reddito potrebbe essere in qualche modo falsata da un basso tasso di rilevamento delle malattie.
 
 
I tassi di incidenza sono più alti tra gli uomini che tra le donne, con una differenza che si fa più ampia in paesi come Spagna, Turchia, Polonia e Giappone, dove gli uomini si ammalano più del 50% in più delle donne, e minore in paesi come Messico, Israele e Danimarca, dove sfiora appena il 10%.
 
I tumori più diagnosticati nei paesi Ocse nel 2008 sono stati il cancro al colon-retto (665 mila casi) e quello al polmone (663 mila casi), entrambi con una percentuale del 13% sul totale delle diagnosi. Tra gli uomini il tumore più comune è però stato quello alla postata (632 mila casi, ovvero il 23% di tutte le nuove diagnosi per questo sesso), mentre tra le donne è stato quello al seno (639 mila casi, il 27% di tutte le nuove diagnosi per questo sesso).
 
L'incidenza è aumentata a partire dall'anno 2000, ma in realtà i tassi hanno dimostrato traiettorie differenti in base al tipo di malattia: negli ultimi anni sono diminuiti i casi per il cancro alla cervice uterina, al colon-retto e al polmone (quest'ultimo per via della riduzione dei fumatori), ma quelli per tumore alla mammella, ad esempio, sono aumentati in quasi tutti i paesi Ocse. Questo aumento è dovuto in larga parte al miglioramento degli screening, e in particolare all'aumento del numero di donne che si sottopone regolarmente a mammografia. Allo stesso modo, l'aumento dell'incidenza del cancro alla prostata a partire dagli anni Novanta è dovuto in molte nazioni ad un uso più massiccio di test come il PSA.

01 novembre 2013
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