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Studio TAXUS Liberté


17 NOV - Questo studio ha valutato il rischio di eventi ischemici alla sospensione della terapia con prasugrel, in aggiunta all’aspirina, dopo 12 o dopo 30 mesi dal posizionamento di uno stent coronarico medicato del tipo TaxusLiberté Paclitaxel.
 
Sono stati arruolati 3.904 pazienti ai quali è stato assegnato in aperto un trattamento con prasugrel-aspirina per 12 mesi dopo il posizionamento dello stent. A 12 mesi, i pazienti che non avevano presentato eventi ischemici o emorragici, continuavano il trattamento con aspirina e venivano randomizzati a ricevere prasugrel o placebo per altri 18 mesi.
 
Dopo la sospensione del prasugrel sia 12 che a 30 mesi è stato osservato un aumento di eventi ischemici, fatto che ha indotto ad ‘aprire’ il protocollo di randomizzazione da parte del comitato di monitoraggio dei dati.
 
Gli autori dello studio hanno evidenziato che i pazienti trattati per 30 mesi con la doppia terapia antiaggregante (ASA + prasugrel) presentavano una riduzione significativa di mortalità per tutte le cause, infarto, ictus e probabile trombosi intra-stent; vantaggi non gravati da un aumento eccessivo di complicanze emorragiche, sull’altro piatto della bilancia.  
 
Più in dettaglio, i pazienti trattati per 30 mesi con l’associazione ASA+prasugrel presentavano una significativa riduzione nei MACCE (- 60%), dovuta principalmente ad una riduzione di infarti miocardici non correlati allo stent (- 75%). Sul fronte degli eventi indesiderati, si osservava un modesto aumento dei sanguinamenti moderati o severi secondo i criteri GUSTO (HR = 1,438), senza tuttavia aumenti di emorragie intracraniche o emorragie fatali.
 
“La sospensione del prasugrel – spiega Kirk Garratt delLenox Hill Heart and Vascular Institute, New York, autore dello studio -  produceva un’apparente perdita di protezione con rapido aumento di eventi ischemici, sia se interrotto dopo 12 mesi, che dopo 30 mesi. Il rischio principale è risultato essere un aumento nel numero degli infarti, nei 90 giorni successivi alla sospensione del farmaco. Ad oggi tuttavia non è mai stata evidenziata l’esistenza di un rebound farmacologico alla sospensione di questi farmaci. Qualora questo venisse dimostrato, avrebbe un notevole impatto nel decidere la durata del trattamento”.
 
Gli autori dello studio ritengono infine che per stabilire se la riduzione di eventi ischemici tardivi ottenuti con l’associazione prasugrel + ASA, nei soggetti portatori di stent medicato TaxusLiberté paclitaxel, sia possibile anche con altri regimi di doppia terapia antiaggregante, saranno necessari ulteriori studi, mirati a rispondere a questa domanda.

17 novembre 2014
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