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Epatite C. Nel 2021 registrati 14.560 casi in 29 Paesi UE. Tra le cause, l’uso di droghe è la più frequentemente riportata. Il report annuale dell’Ecdc


La fascia d'età più colpita è stata quella 35-44 anni per gli uomini e quella 25-34 anni per le donne. Le modalità di trasmissione sono state riportate solo nel 32% dei casi. La modalità più comunemente riportata è stata l'uso di droghe per via parenterale, che ha rappresentato il 61% dei casi acuti e il 70% di quelli classificati come cronici con informazioni complete sulla modalità di trasmissione. "Importanti le misure di riduzione del danno".

09 FEB -

Nel 2021 sono stati segnalati 14.560 casi di epatite C in 29 Stati membri dell'UE/SEE. Escludendo i Paesi che hanno segnalato solo casi acuti, il dato corrisponde a un tasso grezzo di 4,1 casi per 100 000 abitanti. Dei casi segnalati, il 7% è stato classificato come acuto, il 35% come cronico e il 55% come "sconosciuto". Il 3% non ha potuto essere classificato a causa di un formato di dati incompatibile.

Questi alcuni dei dati riportati nel report annuale dell'Ecdc su questa patologia.

L'epatite C è stata segnalata più comunemente tra gli uomini che tra le donne, con un rapporto maschi/femmine di 2:1. La fascia d'età più colpita è stata quella 35-44 anni per gli uomini e quella 25-34 anni per le donne. Le modalità di trasmissione sono state riportate solo nel 32% dei casi. La modalità più comunemente riportata è stata l'uso di droghe per via parenterale, che ha rappresentato il 61% dei casi acuti e il 70% di quelli classificati come cronici con informazioni complete sulla modalità di trasmissione.

L'interpretazione dei dati di notifica dell'epatite C nei vari Paesi, , segnala l'Ecdc, rimane problematica a causa delle continue differenze nei sistemi di sorveglianza e delle difficoltà nel definire i casi segnalati come acuti o cronici. Con l'epatite C, una malattia in gran parte asintomatica fino agli ultimi stadi, la sorveglianza basata sui dati di notifica è impegnativa, con dati che riflettono le pratiche di test piuttosto che la reale presenza della malattia.

Nonostante i limiti della sorveglianza, "i dati indicano chiaramente che un'alta percentuale di casi segnalati è attribuita all'uso di droghe per via parenterale, evidenziando l'importanza delle misure di riduzione del danno. La trasmissione nosocomiale e la trasmissione tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini nella regione sottolineano la necessità di attuare programmi di salute pubblica mirati e completi, adattati all'epidemiologia locale", conclude l'Ecdc.



09 febbraio 2023
© Riproduzione riservata

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