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Carenza Fluorouracile. Aifa: “Confezioni disponibili non soddisferanno le richieste per i prossimi mesi”


Il fluorouracile è un farmaco che rientra in numerosi schemi di trattamento per neoplasie dell’apparato gastroenterico, della mammella e del distretto testa-collo. L’Aifa quindi cita l’Aiom, che invita i clinici a considerare schemi terapeutici alternativi con farmaci orali (capecitabina) per i pazienti che inizieranno un nuovo trattamento. Fa inoltre sapere che saranno rilasciate alle strutture sanitarie le autorizzazioni all’importazione per analogo autorizzato all'estero.

02 MAG - Ancora un problema di carenza di farmaci in Italia. Stavolta si tratta del Fluorouracile che, fa sapere l’Aifa, “a causa di problemi produttivi/elevata richiesta i medicinali a base di Fluorouracile sono attualmente carenti e/o disponibili in quantità ridotta”.

Dalle informazioni raccolte dall’Aifa, “le confezioni disponibili non saranno in grado di soddisfare le richieste del mercato per i prossimi mesi”.

L’Agenzia fa sapere di essere in costante contatto con i titolari delle Autorizzazioni alle Immissioni in Commercio (AIC) dei medicinali a base di Fluorouracile per avere aggiornamenti su eventuali prossime forniture aggiuntive, e sollecita Regioni e le Province Autonome, insieme con le relative strutture sanitarie, a verificare la sussistenza di eventuali gare in essere e le scorte del medicinale e ad accertare presso l’aggiudicatario di gara la capacità di fornitura effettiva del medicinale nei prossimi mesi, “considerato che, come riferito dai Titolari AIC, parte delle confezioni disponibili è vincolata a obblighi di gare già aggiudicate”.

L’Aifa cita poi l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e ricorda che “il fluorouracile è un farmaco che rientra in numerosi schemi di trattamento per neoplasie dell’apparato gastroenterico, della mammella e del distretto testa-collo. La sua carenza, sia pur transitoria, rappresenta un reale problema per la pratica clinica oncologica anche a causa della impossibilità di sostituirlo con altri farmaci per uso parenterale. Per contribuire al superamento della carenza, Aiom invita i clinici a considerare schemi terapeutici alternativi con farmaci orali (capecitabina) per i pazienti che inizieranno un nuovo trattamento nelle prossime settimane, se previsti nelle linee guida disponibili e clinicamente indicati".

L’Aifa, inoltre, rilascerà alle strutture sanitarie, che ne faranno richiesta, l’autorizzazione all’importazione per analogo autorizzato all'estero. Il modulo per le richieste di importazione dall’estero di medicinali attualmente carenti sul territorio nazionale - ai sensi del DM 11 maggio 2001 - è raggiungibile al seguente link.

02 maggio 2024
© Riproduzione riservata

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