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Assogenerici: “Ritardi pagamenti e payback penalizzano soprattutto generici e biosimilari”


AssoGenerici sottolinea la necessità di escludere le aziende associate dal ripiano della maggiore spesa. “Non solo vantiamo crediti liquidati con gravi ritardi, ma siamo tenuti a ripianare una maggiore spesa che non è determinata dai nostri prodotti”, afferma il presidente Enrique Häusermann

24 OTT - “I dati di Farmindustria sui ritardi dei pagamenti di Asl ed enti ospedalieri sono il tassello che mancava per descrivere appieno la gravità della situazione in cui si trovano a operare le aziende del generico e del biosimilare”. Ad affermarlo è Enrique Häusermann,  presidente di Asso Generici, commentando con riferimento ai 4 miliardi di credito che le imprese del farmaco hanno verso Asl e ospedali e i tempi medi di pagamento poco sotto i 300 giorni che Farmindustria ha più volte denunciato.

“Già all’indomani dell’approvazione in Consiglio dei Ministri della Legge di Stabilità avevamo fatto presente come il permanere del meccanismo del payback a carico delle aziende del generico – fatto che non esiste in nessun paese che attua questo meccanismo per il controllo della spesa – rischia di determinare l’uscita dal mercato dei produttori di equivalenti. Ora è ancora più evidente come, con ritardi superiori ai 120 giorni nei pagamenti, molti si trovino a dover rifondere cifre non ancora percepite e, nel  caso delle aziende nostre associate, a causa di maggiori spese che non hanno contribuito a determinare”, prosegue Häusermann. Secondo il quale l’aspetto è “particolarmente evidente” se si considera la spesa ospedaliera. “Come abbiamo già fatto notare più volte, se è poco sensato chiedere il payback per il superamento del tetto dell’ospedaliera, quando prezzo e quantità sono determinate esclusivamente dalla parte pubblica, lo è ancora di più chiederlo a chi produce biosimilari, notoriamente penalizzati dai meccanismi di gara adottati nella stragrande maggioranza delle Regioni. In pratica ci troviamo a rifondere una maggiore spesa che è determinata dai prodotti concorrenti” prosegue Häusermann.

Il presidente di Assogenerici torna quindi a evidenziare come il biosimilare “possa contribuire più che significativamente al contenimento della spesa, ma attraverso una dinamica di concorrenza rispetto all’originatore, quella dinamica oggi impedita”. AssoGenerici esprime dunque l’auspicio che la Legge di Stabilità, nella sua forma definitiva, “tenga conto della necessità di non penalizzare ulteriormente un settore produttivo che ha contribuito in modo determinate alla diminuzione della spesa sanitaria”.
 

24 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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