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Vescica e rene. L'avanguardia chirurgica a Roma. Confronto Italia-Usa su chirurgia robotica intracorporea

di Viola Rita

Sei operazioni di cistectomia e nefrectomia radicale effettuate in diretta video, senza ferite e in tempi competitivi. Le hanno condotte Michele Gallucci, Inderbir Gill insieme ad altri esperti, in un congresso di due giorni all’Istituto Regina Elena a Roma. La tecnica dimezza i tempi di recupero del paziente, riduce il dolore post-operatorio e consente grande precisione. A colloquio con Michele Gallucci

15 GEN - Cistectomia radicale e nefrectomia radicale attraverso una tecnica robotica mini-invasiva che permette di operare il paziente in maniera completamente intracorporea: ecco una delle ultime frontiere della chirurgia robotica avanzata, di cui si è discusso il 10 e l’11 gennaio scorsi all’Istituto Regina Elena di Roma, durante il secondo Simposio Internazionale sull’argomento. Questo Congresso, cui hanno partecipato oltre 200 urologi da varie nazioni, ha visto operare in diretta alcuni dei principali esperti a livello internazionale: Inderbir Gill, Mihir Desai, Michele Gallucci, Giovanni Muto e Paolo Puppo hanno eseguito, in una full immersion chirurgica di due giorni, sei interventi tra  cistectomia radicale e nefrectomia per rimuovere il tumore del rene con trombo cavale.
Il Congresso e gli interventi sono stati possibili grazie al Professor Michele Gallucci (in foto), Direttore del reparto di Urologia del Regina Elena, e al Professor Inderbir Gill, Direttore del Department of Urology, Keck School of Medicine dell’ University of Southern California (USC), in collaborazione con il loro team e con numerosi esperti a livello mondiale invitati per l’occasione.
 
“In particolare, nel 20% dei casi di tumore della vescica, bisogna rimuovere la vescica stessa insieme alla prostata nell’uomo e insieme all’utero e alle ovaie nella donna”, ha spiegato a QS il Professor Michele Gallucci. “Per effettuare una ricostruzione e permettere al paziente di urinare, prendiamo un tratto intestinale di 50 cm, che viene aperto per formare una specie di palla da tennis, si attaccano i due ureteri che portano l’urina che viene dal rene e un’altra parte viene attaccata all’uretra per far evacuare l’urina”.
Il primato di questo intervento, già estremamente complesso con la tecnica tradizionale, è che è stato effettuato in circa quattro ore, pari al tempo necessario per eseguirlo a cielo aperto, senza però provocare ferite, grazie all’aiuto del robot. “La vera novità è che è tutto intracorporeo: la rimozione della vescica si effettuava già con la laparoscopia e la robotica intracorporea, ma poi la ricostruzione veniva fatta all’esterno, quindi con la ferita. Abbiamo dato vita a quest’operazione grazie a Inderbir Gill e alla nostra collaborazione con la University of Southern California a Los Angeles”. Già nel gennaio 2013 l’equipe del Professor Inderbir Gill fu ospite del reparto di Urologia del Regina Elena e in una speciale full immersion furono eseguiti 14 interventi per mettere a punto la tecnica.
 
In generale, quali sono i vantaggi di questa tecnica? “La minore invasività consente un post operatorio meno doloroso e meno protratto nel tempo: il soggiorno ospedaliero è di 6-7 giorni rispetto ai 13-14 con la tecnica tradizionale, mentre il ritorno alla vita normale può avvenire dopo 2 settimane invece che 4”, prosegue Gallucci. “Il problema di questi interventi sono i costi per il robot e per la strumentazione, che in Italia sono particolarmente elevati perché non c’è una diffusione così capillare come negli Stati Uniti, dove quasi tutta urologia si svolge con il robot e con costi inferiori. In Italia, un intervento di questo genere costa complessivamente 5000 euro, mentre quello a cielo aperto circa 2000. I costi vengono però pareggiati se consideriamo il risparmio che si ha grazie alla minore degenza ospedaliera e al più rapido recupero della vita normale; inoltre nel tempo tali costi diminuiranno”.
Durante il Congresso, come sottolinea il Professore, gli esperti hanno effettuato uno dei primi interventi al mondo di nefrectomia radicale in diretta: l’operazione, già molto complessa a cielo aperto, anche in questo caso è stata fatta totalmente col robot, è durata circa otto ore, rappresentando un esperimento unico al mondo. Inoltre, “Finora, nel nostro istituto abbiamo effettuato 800 interventi sulla vescica e sul rene. La casa produttrice è in grado di calcolare esattamente quanti interventi esegue ciascun robot e il robot del nostro ospedale è quello che ne  effettua di più in Europa”. Insomma, un primato anche numerico. “In Italia ci sono circa 70 robot, utilizzati quasi solo per operare la prostata. Nel nostro Istituto abbiamo svolto 60 interventi di cistectomia in un anno, una grande quantità considerando che la media di un ospedale normale è circa 6”.
La tecnica robotica, molto diffusa in America, ha margini di miglioramento tecnologico: “nel futuro potremmo avere una TAC che col computer dice esattamente dove andare ad operare, con una chirurgia guidata, oppure un esame istologico in diretta: tutto questo grazie all’intervento del computer tra paziente e chirurgo”. Proprio così, infatti il chirurgo è a distanza dal paziente e guida le braccia operative del robot. “La precisione è alta e si elimina l’eventuale tremore delle mani”.
Il Congresso, dunque, ha rappresentato la conclusione di un progetto iniziato già da tempo, che ha reso possibile svolgere un intervento intracorporeo come la cistectomia radicale in tempi competitivi, pari a circa quattro ore, al posto delle sette o otto ore usuali, conclude il Professor Gallucci.
 
La chirurgia urologica IRE diretta da Gallucci è uno dei centri con il maggior volume di attività in Europa e Gill è riconosciuto come il leader mondiale in urologia mininvasiva
La discussione ha visto impegnati oltre a Gill e Gallucci: Bochner Bernie (New York, Usa),Buscarini Maurizio (Roma), Desai Mihir (Los Angeles, Usa), Graziotti Pierpaolo (Milano), Yair Lotan (Dallas, Usa),Mandressi Alberto (Castellanza), Montorsi Francesco (Milano), Muto Giovanni (Torino), Noon Aidan (Toronto, Ca), Pansadoro Vito (Roma), Pili Roberto (Buffalo, Usa), Puppo Paolo (Genova).
 
Viola Rita

15 gennaio 2014
© Riproduzione riservata

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