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Mirtilli e vino rosso: uno scudo anti-obesità?

di Maria Rita Montebelli

Si chiama pterostilbene, è un derivato del resveratrolo contenuto in vari alimenti e si comporta come molecola anti- grasso nei ratti sottoposti a dieta obesogena. Se l’effetto fosse confermato anche nell’uomo, potrebbe essere usato come alimento funzionale nelle diete ipocaloriche per facilitare la perdita di peso

31 OTT - Lo pterostilbene è un composto fenolico della stessa famiglia del resveratrolo, presente in piccole quantità in un gran numero di cibi e bevande, quali mirtillo, uva, arachidi e vino rosso.

Una ricerca pubblicata su Journal of Agricultural and Food Chemistry, dagli spagnoli Saioa Gómez-Zorita e colleghi del Gruppo Nutrizione e Obesità, Dipartimento di Nutrizione e Scienza dell’Alimentazione, University of the Basque Country (UPV/EHU) e Centro Ricerche Lucio Lascaray di Vitoria (Spagna), in collaborazione con il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, dimostra che lo pterostilbene è efficace nel contrastare la comparsa dell’obesità.

Lo studio ha valutato gli effetti dello pterostilbene (al dosaggio di 15 o di 30 mg/Kg di peso corporeo per 6 settimane) nei ratti sottoposti a dieta obesogena. In questo periodo lo pterostilbene ha ridotto la massa grassa del 15,1% (nel gruppo trattato con 15 mg/Kg) e del 22,9% (nel gruppo a 30 mg/Kg). A livello del tessuto adiposo, i ricercatori spagnoli hanno evidenziato che lo pterostilbene riduceva sensibilmente l’attività dell’enzima malico (nei due gruppi rispettivamente -39,4% e -49,5%) e dell’acido grasso sintasi (- 45% e -53,4%). Nel fegato lo pterostilbene riduceva l’attività dell’enzima malico (-29,5%) e della glucosio-6-P deidrogenasi (-43,2%). A livello sierico, infine questo composto ha ridotto l’insulinemia del 31,6% nel gruppo trattato con 15 mg/Kg al giorno.

I ricercatori spagnoli ritengono dunque che lo pterostilbene abbia delle chiare proprietà anti-obesità, dovute, almeno in parte ad una ridotta lipogenesi nel tessuto adiposo e ad un’aumentata ossidazione degli acidi grassi nel fegato. Questo appena pubblicato è primo studio pre-clinico sullo pterostilbene, utilizzato come strategia anti-obesità.

Visti i risultati, i ricercatori spagnoli, che hanno brevettato il composto, prevedono di utilizzarlo presto su studi di intervento nell’uomo, per confermarne l’effetto anti-obesità.

L’obesità è una malattia cronica che interessa centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo; strettamente connessa alla pandemia di obesità, è quella del diabete. Le linee guida tradizionali di prevenzione e trattamento dell’obesità si basano essenzialmente su diete a basso contenuto calorico e attività fisica moderata continuativa a lungo termine. Purtroppo l’efficacia di queste strategie è limitata.

L’ipotesi di includere nella dieta degli alimenti funzionali apre dunque la strada a nuove possibilità di trattamento anti-obesità.

Maria Rita Montebelli

31 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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