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Genitori e farmaci di automedicazione. Da Assosalute le regole per affrontare i disturbi dei più piccoli


Indispensabile educare i genitori a un uso corretto dei farmaci (il 60% confonde gli integratori con i farmaci e solo il 31% considera il foglietto illustrativo una fonte di informazione). Resta fondamentale il ruolo del Pediatra di famiglia, a cui si affidano il 77% dei genitori italiani.

30 OTT - Un uso responsabile dei farmaci di automedicazione è sempre fondamentale e quando si tratta della gestione dei lievi disturbi dei più piccoli lo è ancora di più. Una recente indagine condotta dal Centro Studi della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) conferma l’ampio utilizzo dei farmaci di automedicazione da parte dei genitori, ma fa emergere alcune problematiche relative alla poca informazione di questi ultimi in materia di farmaci.
 
I genitori non riconoscono le diverse tipologie di farmaci (il 60% confonde gli integratori con i farmaci), considerano il foglietto illustrativo una fonte di informazione solo nel 31% dei casi, utilizzano impropriamente i farmaci che hanno già in casa (oltre il 5%) e hanno difficoltà a somministrarli in modo corretto, sia in termini di dosaggi che di tempi della terapia.

Riguardo, invece, alla ricerca di informazioni, il pediatra si conferma il maggiore punto di riferimento per i genitori (77%), seguito dal farmacista (11%). Ma, sempre secondo quanto emerge dall’indagine, esiste anche una percentuale di genitori che ricerca informazioni su internet (15%), anche se solo l’8% ritiene le informazioni disponibili sul web affidabili.
“Il 'dottor Internet' ha spesso provato a sostituire nell’ultimo decennio il Pediatra almeno in apparenza - ha spiegato Giampietro Chiamenti, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) -. Quando le mamme vengono in ambulator o molto spesso arrivano già con una diagnosi in mano, soprattutto quelle con una buona istruzione ma poi, per fortuna, finiscono per ascoltare il loro Pediatra di fiducia. Perché in fondo quello che conta nel rapporto tra medico-paziente, soprattutto quando il paziente è un bambino, è la relazione di fiducia che s’instaura con la famiglia”.

In questo scenario risulta fondamentale un educazione dei genitori ad un uso corretto e responsabile dei farmaci di automedicazione, ossia quei farmaci senza prescrizione medica e riconoscibili grazie al bollino rosso sorridente posto sulla confezione: “C’è molta strada da fare nel campo della conoscenza della possibilità di affrontare i lievi disturbi, soprattutto quelle più frequenti (rinite, febbre, tosse, stipsi) con l’uso di farmaci di automedicazione - ha affermato Adima Lamborghini, Pediatra di famiglia a Membro del Centro Studi Fimp -. Le fonti che i genitori ritengono più affidabili (Pediatra, Medici di famiglia, Farmacista) hanno un ruolo in questo processo, ma occorre una sensibilizzazione anche a partire dai mezzi di comunicazione di massa”.
 
Per tutti questi motivi Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) ribadisce l’importanza di seguire alcune semplici regole per riconoscere le diverse tipologie di farmaci e di conseguenza sapere come utilizzarli responsabilmente:
- L’impiego dei farmaci di automedicazione è indicato per il trattamento di disturbi lievi per un periodo limitato di tempo (3/5 giorni). Se i sintomi persistono o ne compaiono di nuovi è necessario consultare il pediatra.
- È importante saper distinguere le diverse categorie di farmaci: è senza obbligo di ricetta (di automedicazione) un farmaco che ha sulla confezione il “bollino rosso” sorridente.
- L’impiego di farmaci con obbligo di ricetta non deve avvenire MAI senza il consulto del pediatra, anche se il bambino ha già assunto lo stesso farmaco in passato.
- Leggere e seguire sempre le istruzioni del foglietto illustrativo.
- Valutare insieme al pediatra posologia, dosaggio, eventuali allergie o assunzioni concomitanti di altri farmaci.
- Tenere le confezioni dei farmaci fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
- È fondamentale conservare le confezioni conformemente alle istruzioni d’uso e controllarne la data di scadenza.
- Non bisogna fidarsi del passaparola ma solo del consiglio di chi il farmaco lo prescrive (pediatra) o lo dispensa (farmacista).
 

30 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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