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Parkinson. La difficoltà di comunicazione è legata al deficit cognitivo

di Lorraine L. Janeczko

Il deficit cognitivo, più che i problemi fisici legati alla sfera del linguaggio, sembra essere l’impedimento principale nel portare avanti una conversazione con i malati di Parkinson. Questo è quanto è emerso da una revisione degli studi condotta nel Regno Unito e pubblicata sul Journal of Parkinson Disease.

29 MAR - (Reuters Health) - Molte persone con il Parkinson hanno problemi con la comunicazione la cui chiarezza è invece fondamentale per garantire una buona pratica clinica e per la qualità della vita dei malati”, ha detto Katherine Deane, della University of East Anglia di Norwich, autrice della revisione degli studi.

Lo studio
Deane e colleghi hanno condotto una revisione sistematica su 4.832 studi della letteratura per valutare se sono i problemi di linguaggio legati a deficit cognitivi o a problemi fisici a creare i principali ostacoli nella corretta comunicazione di pazienti con Parkinson. Tra tutti, solo dodici studi sono stati reputati rilevanti. In nove di dieci studi in cui era valutato lo stato cognitivo del paziente, gli autori hanno riscontrato una associazione con la difficoltà di comunicazione. Quando invece hanno osservato i deficit fisici, la relazione è apparsa modesta.
 
Le strategie per migliorare la comunicazione
Il team guidato da Deane ha anche suggerito alcune strategie per i professionisti sanitari che interagiscono con i pazienti parkinsoniani per ridurre la frustrazione e migliorare l’interazione.
1) Dopo aver formulato una domanda, dare al paziente il tempo necessario affinché riesca a formulare la risposta;
2) ridurre le distrazioni dell’ambiente spegnendo TV, radio, sedendosi lontano dalle finestre per permettere al paziente di focalizzarsi solo sulla comunicazione;
3) specificare il tema di cui si sta parlando. Ad esempio: “Ho necessità di parlare con lei di quando va in bagno. Ha qualche problema a entrare o uscire dalla toilette?” (aspettare la risposta), poi :” Trova difficoltà nel lavarsi i denti” (aspettare la risposta), poi: “Grazie per avermi dato queste informazioni. Ora avrei bisogno di sapere cosa fa quando si trova in cucina”.
4) delegare: la comunicazione per i pazienti può essere molto stancante. Se il soggetto dà il permesso, riservare le domande di ordine più generale ai figli o a chi li accudisce.
 
Fonte: J Parkinson Dis 2016
 
Lorraine L. Janeczko
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

29 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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