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Ossa: anche la serotonina ne influenza la densità

di Will Boggs

In alcuni pazienti che fanno uso di farmaci antidepressivi per la ricaptazione della serotonina (SSRI), la presenza di un particolare genotipo può influenzare la densità minerale ossea. Questa evidenza apre la discussione sull’opportunità o meno di studiare piani di trattamento adeguati per prevenire la perdita di osso.

06 SET - (Reuters Health) – Il genotipo 5-HTTLPR, allele corto del trasportatore della serotonina, influenza la densità minerale ossea. Lo dimostrerebbe uno studio statunitense, condotto presso la Mayo Clinic di Rochester, su pazienti psichiatrici che fanno uso di farmaci antidepressivi per la ricaptazione della serotonina (SSRI) .Sono necessari piani di trattamento adeguati per prevenire la perdita di osso nei casi di uso prolungato degli SSRI.
 
“È stato interessante scoprire che donne di età sotto i 50 anni, che avevano l’allele corto del trasportatore della serotonina, presentavano una minore densità ossea rispetto alle persone della stessa età con allele lungo e rispetto ai soggetti più anziani, a prescindere dal genotipo (corto o lungo) – dice Maria I. Lapid, autrice principale dello studuio. Siamo anche sorpresi che gli uomini con allele corto del trasportatore della serotonina, sebbene in un campione molto piccolo, avevano invece una maggiore densità minerale ossea. Questo aspetto è stato collegato a risposte più lente agli inibitori selettivi del ricaptazione della serotonina. Diversi studi hanno osservato il ruolo del 5-HTTLPR (allele corto della regione polimorfica) sulla qualità e quantità di osso e i risultati sono discordanti”.
 
Lo studio
I ricercatori hanno studiato la relazione tra il genotipo 5-HTTLPR e la perdita di osso in uno studio trasversale su 239 pazienti psichiatrici adulti che avevano completato sia la valutazione genotipica 5-HTTLPR, sia quella della densità minerale ossea (BMD) . I pazienti più giovani avevano punteggi Z-BMD più bassi a livello di anca e colonna vertebrale rispetto ai più anziani che avevano punteggi più alti. “Il gruppo studiato era costituito da pazienti psichiatrici in ambiente protetto e valutati con test psico-farmacogenetici – ha detto Lapid – Questi pazienti presentano quasi sempre disturbi dell’umore, depressione e assumono antidepressivi e/o altri farmaci psicofarmaci. Il rapporto tra il genotipo del trasportatore della serotonina, la perdita di osso, la depressione e l’uso di antidepressivi è molto complesso. Il sistema serotoninergico è solo uno dei tanti sistemi che influenzano la densità minerale ossea, per cui non agisce isolato”.
 
I commenti
I dati utilizzati in questo studio, secondo Nahid J. Rianon dell’Università Health Science Center di Houston, derivano da pazienti che hanno avuto risposte inferiori agli SSRI e quindi i risultati non sono generalizzabili a tutti i pazienti che assumono questi farmaci. Lo studio indica che il polimorfismo genetico può influenzare i cambiamenti del turnover osseo che, in ultima analisi, provocano perdite di densità ossea nei pazienti che prendono SSRI. I pazienti spesso soffrono di depressione e di osteoporosi e possono assumere farmaci per trattare contemporaneamente le due malattie”.
 
Fonte: Translational Psychiatry

Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)


 

06 settembre 2017
© Riproduzione riservata

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