Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 02 MAGGIO 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Protesi mammarie. Alcune aumentano rischio di linfoma anaplastico a grandi cellule

di Lisa Rapaport

Le protesi mammarie, seppure molto raramente, possono innescare, nelle donne portatrici, un processo che porta a sviluppare un linfoma anaplastico a grandi cellule. Il rischio, in particolare, èsarebbepiù consistente tra le donne che portano protesi marcrotetxtured.

29 GEN - (Reuters Health) – Le donne che si fanno impiantare una protesi mammaria hanno maggiori probabilità di sviluppare un linfoma anaplastico a grandi cellule, anche se il rischio rimane minimo. È quanto ha evidenziato un piccolo studio olandese pubblicato su JAMA Oncology e coordinato da Daphne de Jong, del VU University Medical Center di Amsterdam. Il linfoma anaplastico a grandi cellule è una forma di linfoma non-Hodgkin che colpisce, in genere, gli anziani ed è più comune negli uomini che nelle donne. Negli ultimi anni, però, il numero di casi tra le donne con tumore del seno è aumentato, sollevando dubbi sulla sicurezza delle protesi mammarie.
 
Lo studio
I ricercatori olandesi hanno esaminato i dati relativo a pazienti con linfoma non-Hodgkin disponibili nel registro nazionale sul cancro, tra il 1990 e il 2016. Tra le 43 pazienti con linfoma anaplastico mammario a grandi cellule, 32 avevano subito l’impianto di una protesi, mentre solo una donna delle 146 pazienti era stata colpita da un altro tipo di linfoma mammario. Questo suggerirebbe che le donne con protesi avrebbero una probabilità più alta di sviluppare linfoma anaplastico a grandi cellule, anche se il rischio assoluto sarebbe comunque basso: all’età di 75 anni, solo una donna su 6.920 con protesi è candidata a sviluppare questa forma di cancro.

Le protesi a maggior rischio
Le donne portatrici delle cosiddette protesi macrotextured sono quelle che corrono i rischi maggiori. Tra i 28 casi di linfoma anaplastico a grandi cellule in donne per le quali si conosceva la tipologia di protesi, 23 avevano una protesi di questo tipo. Mentre le protesi microtextured sarebbero state responsabili ‘solo’ del 18% dei casi di linfoma anaplastico a grandi cellule. Anche se non si conosce il meccanismo di questo collegamento, l’ipotesi più probabile è che si instauri una risposta immunitaria anomala o una reazione infiammatoria sui batteri presenti sulla superficie della protesi. In ogni caso, “è importante che le donne siano al corrente di questo rischio, in modo da fare una scelta informata”,sottolinea de Jong. “Le donne che mettono una protesi devono conoscere segni e sintomi del linfoma, in modo da consultare subito il medico se notano una ingrossamento anomalo del seno o un nodulo”.

Fonte: JAMA Oncology

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science

29 gennaio 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy