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Meningite. Simit: “Le posizioni contrarie ai vaccini disorientano i genitori”


Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali lancia l’allarme sul meningococco, che ogni anno torna a far paura colpendo, spesso, bambini, ragazzi e adulti non vaccinati. I casi segnalati in Italia nel 2018 sono stati 198, con 18 decessi. “Il numero di casi all’anno è abbastanza stabile, ma senza copertura si consentirà a sierogruppi di meningococco a più alta patogenicità di continuare a circolare, specie tra i più giovani”, spiega la Simit, ribadendo la propria adesione al Patto per la Scienza.

25 GEN - I recenti casi di meningite, che ha portato, tra gli altri, al decesso di un ragazzo di 15 anni non vaccinato a Roma, con il seguente appello della madre a fidarsi delle vaccinazioni affinché altri decessi possano essere evitati, ha riaperto il dibattito sulla malattia invasiva da meningococco e i vaccini. Sulla questione è intervenuto anche Massimo Galli, Presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, che ha illustrato dati statistici e le raccomandazioni fondamentali per i genitori.

“Per quanto riguarda la malattia invasiva meningococcica, va ricordato che i casi segnalati in Italia nel 2015, 2016 e 2017 sono stati rispettivamente 189, 220 e 200. Nel 2018 sono stati 198, con 18 decessi. Il numero di casi all’anno è quindi abbastanza stabile, mentre gennaio è costantemente il mese con più segnalazioni”, spiega Galli.

Per il presidente della Simit “stiamo quindi assistendo, in questi giorni, alla ripetizione di un dramma a copione fisso, accolto ogni anno dallo sconcerto di molti che sembrano rendersi conto, ogni volta come se fosse la prima volta, che questa malattia esiste e causa un certo numero di decessi soprattutto in bambini e giovani adulti sani. Quello che rattrista è che buona parte dei decessi nei bambini avrebbe potuto essere evitata se gli stessi fossero stati debitamente vaccinati. Il Piano Nazionale vaccinazioni prevede la vaccinazione per il meningococco B, il sierogruppo più frequentemente responsabile di malattie invasive (meningiti e sepsi) a partire dal terzo mese di vita e per il meningococco C dal 13° mese”.

Le coperture vaccinali, evidenzia Galli, “continuano però a essere insufficienti. Solo il 38,5% dei bambini nati nel 2015 risultava vaccinato per il meningococco B al compimento del 24° mese di vita. Le vaccinazioni antimeningococciche sono state prima incluse, poi tolte dall’elenco delle vaccinazioni obbligatorie attualmente previste per legge in Italia e mantenute come vaccinazioni raccomandate. Evidentemente la raccomandazione non basta. Così continuando, si continueranno a piangere decessi evitabili e si consentirà a sierogruppi di meningococco a più alta patogenicità di continuare a circolare, specie tra i più giovani. Le posizioni contrarie alle vaccinazioni, o che mascherano il rifiuto con la legittimazione della così detta hesitancy (esitazione) e della valutazione caso per caso (che maschera la ricerca di pretesti per esenzioni non giustificabili) contribuiscono a creare confusione e a disorientare genitori che possono incorrere in scelte sbagliate, mancando al dovere di proteggere i loro figli, con conseguenze, come si è potuto vedere, in qualche caso drammatiche”.

Nel ribadire “i fondamenti scientifici su cui si basa l’impiego dei vaccini” e nel sottolineare nuovamente “la loro fondamentale importanza come strumento di salute, pubblica ed individuale”, la Simit rinnova e ribadisce, dunque, la propria adesione al Patto per la Scienza, ricordando in modo specifico “il punto in cui si invitano tutte le forze politiche a prestarsi a sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica come il negazionismo dell’AIDS, l’anti-vaccinismo, le terapie non basate sulle prove scientifiche”.

25 gennaio 2019
© Riproduzione riservata

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