Coronavirus. Forti ripercussioni sull’economia cinese: stimata perdita tra 1 e 3% Pil
Il crescente ruolo della Cina nell'economia globale potrebbe far avere oggi una ricaduta maggiore rispetto a quanto avvenuto nel 2003 con la Sars. Il peso del paese nella crescita globale a quel tempo era un modesto 4%, rispetto alla quota del 17% del Pil globale fatta registrare oggi. Secondo lavoce.info, le stime aggregate di impatto provenienti in questi giorni dalle istituzioni e banche internazionali suggeriscono una perdita tra l’1 e il 3 per cento del Pil, ma il perdurare dei blocchi di trasporti e produzione potrebbe costare molto di più, alla Cina e al resto del mondo.
01 FEB - Sfiorano ormai i 10 mila i casi confermati di Coronavirus globalmente, secondo l'ultimo bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità, aggiornato a ieri sera alle 23, che conta 9.826 contagi accertati. I casi confermati in Cina sono 9.720 e 15.238 quelli sospetti. I pazienti gravi sono circa 1.527 e 213 i decessi. Fuori dal territorio cinese, focolaio dell'epidemia, si registrano 106 contagi accertati in 19 Paesi, riporta l'Oms che considera "molto elevato" il rischio derivante dal Coronavirus in Cina ed "elevato" a livello regionale e globale.
Questi numeri ci forniscono già una prima indicazione: già oggi possiamo dire che questa epidemia ha superato i numeri fatti registrare dalla Sars nei primi anni del 2000: allora, infatti, ci vollero oltre 6 mesi perché si superassero i 5 mila casi in Cina. Questi numeri ed i primi casi di infezioni registrati anche nel Continente europeo hanno portato alla dichiarazione di emergenza sanitaria globale da parte dell'Oms.
In Cina, inoltre, per contenere la diffusione del coronavirus, il Governo non si è limitato ad isolare la città di Wuhan (11 milioni di abitanti), focolaio dell'epidemia. Le misure hanno incluso il blocco di 16 città. A livello nazionale, molte attrazioni turistiche hanno chiuso, mentre i governi stranieri stanno attivamente rimpatriando i propri cittadini. Anche ristoranti e cinema hanno sospeso le loro attività. Cercando di limitare temporaneamente gli spostamenti, il governo cinese ha inoltre prolungato di tre giorni le vacanze settimanali di Capodanno lunare. I lavoratori torneranno al lavoro solo il 3 febbraio. Sono stati poi bloccati tutti i trasporti a lunga percorrenza a Wuhan, Pechino, Tianjin, Xi’an e nella provincia di Shandong. Infine, molte grandi industria, non solo cinesi ma anche internazionali, hanno bloccato la loro produzione.
Tutte misure che avranno un impatto sull'economia cinese, e non solo. Ma in che termini?
Una stima precisa è difficile da calcolare. Ad aiutarci può essere un confronto tra quanto sta accadendo in questi giorni rispetto all'impatto macroeconomico registrato in Cina e negli altri Paesi a seguito dell'epidemia di Sars. Il crescente ruolo della Cina nell'economia globale potrebbe far avere oggi una ricaduta maggiore rispetto al passato. Il peso del paese nella crescita globale a quel tempo era un modesto 4%, rispetto alla quota del 17% del Pil globale fatta registrare oggi. La stessa Federal Reserve nella riunione di gennaio ha dichiarato che l'epidemia di coronavirus ha comportato un rischio per le sue prospettive economiche degli Stati Uniti nel breve termine, a causa di un rallentamento della Cina che potrebbe estendersi ai suoi partner commerciali.
D’altra parte, la necessità di far fronte all’emergenza sanitaria sta dirottando già oggi risorse pubbliche dagli investimenti in infrastrutture alla spesa corrente in nuovi ospedali, nel rafforzamento dei vecchi edifici e nelle forniture di materiale sanitario.
Secondo
lavoce.info, le stime aggregate di impatto provenienti in questi giorni dalle istituzioni e banche internazionali suggeriscono una perdita tra l’1 e il 3 per cento del Pil, ma il perdurare dei blocchi di trasporti e produzione potrebbe costare molto di più, alla Cina e al resto del mondo: quasi tutti i titoli di borsa di società con alta esposizione sul gigante asiatico hanno perso molto punti percentuali in questi giorni, in particolare nel settore del lusso (dove la domanda cinese rappresenta circa un terzo del totale mondiale), del trasporto aereo, della logistica, e ciò presumibilmente trascinerà in basso tutti i listini.
Come riportato da DBRS Morningstar, all'inizio di questa settimana, la Banca popolare cinese (PBoC) ha annunciato che, in previsione di una carenza di liquidità in entrata, avrebbe fornito un sostegno sufficiente a sostenere le banche e le imprese colpite negativamente. Mentr sul fronte fiscale, le autorità potrebbero annunciare un maggiore deficit di bilancio per marzo 2020, visti i costi per la lotta contro l'epidemia.
01 febbraio 2020
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