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COVID-19: l’asma protegge dalle forme gravi?


Nei primi report sulla pandemia provenienti dalla Cina l’asma non compariva come fattore di rischio per la forma severa di Covid, mentre i CDC statunitensi l’avevano inclusa nell’elenco delle patologie a maggior rischio. Ora un gruppo di ricercatori Usa ha analizzato i dati provenienti da bambini e adulti con asma, evidenziando una correlazione inversa tra sensibilizzazione allergica e angiotensina, utilizzata dal virus per infettare le cellule. Un meccanismo che lascia ipotizzare una sorta di protezione del soggetto asmatico dalla forma severa di Covid

30 APR - (Reuters Health) – Le persone con asma e allergie hanno un’espressione genica ridotta dell’enzima-2 che converte l’angiotensina (Ace2) e questo potrebbe offrire protezione contro la forma grave di Covid-19. È quanto emerge da uno studio condotto in USA.
 
SARS-CoV-2, il virus alla base del Covid-19, utilizza infatti Ace2 per infettare le cellule. Gli studi hanno dimostrato che una maggiore espressione di Ace2 è associata al fumo, al diabete e all’ipertensione, tutti fattori che sono stati legati all’aumentata gravità di Covid-19.
 
I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno individuato nell’ asma un fattore di rischio per la forma grave della malattia. Tuttavia, le prime serie di casi dalla Cina non hanno incluso l’asma e le allergie respiratorie come fattori di rischio significativi per la forma severa di Covid-19.
 
“Siamo rimasti sorpresi nell’apprendere che la pandemia di Covid-19 in Cina non sembra avere avuto un impatto grave sulle persone con asma, così come ci saremmo aspettati”, dice Daniel Jackson, della University of Wisconsin-Madison School of Medicine and Public Health, autore dello studio.
 
Lo studio
I ricercatori hanno analizzato i dati di tre diverse coorti di bambini e adulti. Nei bambini, la sensibilizzazione allergica era inversamente correlata con l’espressione di Ace2 nell’epitelio nasale, indipendentemente dallo stato dell’asma.
 
Nei bambini con asma, la sensibilizzazione allergica moderata e alta è stata associata a riduzioni progressivamente maggiori di Ace2 rispetto ai bambini con sensibilizzazione allergica assente o minima. Negli adulti, l’esposizione agli allergeni ha comportato riduzioni significative nell’espressione dell’Ace2.
 
“Dato che Ace2 funge da recettore per SARS-CoV-2, i nostri risultati suggeriscono un potenziale meccanismo di riduzione della gravità di Covid-19 nei pazienti con allergie respiratorie – scrive il team di studio sul Journal of Allergy and Clinical Immunology – Tuttavia, è probabile che ulteriori fattori oltre l’espressione di Ace2 modulino la risposta a Covid-19 in soggetti allergici e la spiegazione di questi fattori può anche fornire importanti spunti sulla patogenesi della malattia”.
 
Gli esperti hanno sottolineato la necessità di ulteriori studi incentrati sull’allergia respiratoria, sull’asma e, forse, su altri disturbi allergici per comprendere meglio il loro impatto sulla suscettibilità a Covid-19 e sulla gravità della malattia. “La modulazione dell’espressione dell’Ace2 da parte di processi infiammatori di tipo 2 suggerisce la necessità di valutare in modo completo il ruolo della regolazione immunitaria di tipo 2 nella patogenesi di Covid-19. Un ulteriore chiarimento di queste relazioni potrebbe identificare nuove strategie terapeutiche per controllare più efficacemente questa pandemia”, concludono i ricercatori
Fonte: Journal of Clinical Allergy and Immunology
 
Reuters Staff
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
 

30 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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