Coronavirus. Colpisce anche al cuore: in 4 province lombarde +58% di casi di arresto cardiaco
di Gene Emery
È quanto accaduto in quattro province della prima zona rossa - Lodi, Cremona, Mantova e Pavia - dal 21 febbraio a oggi. Il fenomeno è stato studiato da un team dell’Università di Pavia, che ha sottoposto la casistica al New England Journal of Medicine. I soccorsi, in media, hanno impiegato 3 minuti per raggiungere i pazienti e la probabilità che questi ricevessero la rianimazione cardio-polmonare da persone presenti è stata inferiore di 16,5% rispetto allo scorso anno.
30 APR -
(Reuters Health) – Dal 21 febbraio a oggi nelle province di Lodi, Cremona, Mantova e Pavia – tutte appartenenti alla prima “zona rossa” italiana – i casi arresti cardiaci extra-ospedalieri sono aumentati del 58% rispetto allo scorso anno, passando dai 229 del 2019 agli attuali 362.
È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pavia guidati da
Enrico Baldi, che indica nel COVID-19 la causa di questa impennata di casi.
“Il sesso e l’età dei pazienti erano simili nei periodi 2020 e 2019, ma nel 2020, l’incidenza di arresto cardiaco extra-ospedaliero dovuto a una causa clinica è stata di 6,5 punti percentuali più elevata, così come quelle di arresto cardiaco a casa( 7,3 punti percentuali) e di arresto cardiaco extra-ospedaliero senza testimoni è stata di 11,3 punti percentuali più elevata”, ha segnalato il team di Baldi in una lettera al New England Journal of Medicine.
I soccorsi, in media, hanno impiegato tre minuti per raggiungere i pazienti e la probabilità che questi ricevessero la rianimazione cardio-polmonare da persone presenti è stata inferiore di 16,5 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Il tasso di decesso sul campo è stato dell’88,7% mentre nel 2019 si è attestato al 77,3%
Fonte: The New England Journal of Medicine
Gene Emery
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
30 aprile 2020
© Riproduzione riservata
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