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Pon Gov Cronicità. Fino al 20 settembre il questionario sulla Digital Health rivolto ai Medici di Medicina Generale

di Renata De Maria, Emilio Chiarolla

L’indagine mira a comprendere le percezioni sugli sviluppi e l’utilizzo dei servizi di sanità digitale da parte dei medici di medicina generale e coniuga una valutazione quantitativa con interviste di approfondimento in focus group, dove si confrontano MMG di diversi contesti regionali e geografici. VAI AL QUESTIONARIO

11 SET -

Raccogliere informazioni su livelli di conoscenza e utilizzo delle tecnologie ICT per la gestione delle cronicità. È questo l’obiettivo dell’indagine conoscitiva - rivolta ai medici di medicina generale - avviata lo scorso luglio nell’ambito del PON GOV Cronicità e a cui è possibile partecipare fino al 20 settembre.

L’indagine mira a comprendere le percezioni sugli sviluppi e l’utilizzo dei servizi di sanità digitale da parte dei medici di medicina generale e coniuga una valutazione quantitativa attraverso un questionario strutturato a valenza nazionale, con interviste di approfondimento in focus group, dove si confrontano MMG di diversi contesti regionali e geografici.

La Digital Health, la sanità digitale, centrale nella Missione 6 Salute del PNRR è colonna portante della riforma territoriale delineata nel DM77/2022, e protagonista delle buone pratiche censite dal PONGOV Cronicità “Sostenere la sfida alla cronicità con il supporto dell’ICT”, una raccolta dinamica di esperienze di successo nell’uso di strumenti digitali per l’assistenza, in grado fungere da stimolo e modello per cure più efficienti, eque e sostenibili delle patologie croniche.

I Medici di Medicina Generale (MMG) rivestono, anche nei nuovi modelli organizzativi delineati nel DM 77/2022, un ruolo primario nell’assicurare la presa in carico e il coordinamento degli interventi assistenziali rivolti ai malati cronici e rappresentano l’interfaccia di prossimità fra l’offerta del Servizio Sanitario Nazionale e i cittadini con livelli di alfabetizzazione digitale variabili, fino al vero e proprio digital divide.

Le dimensioni dell’indagine PON GOV Cronicità

Per fornire alcuni elementi di dettaglio sull’indagine PON GOV Cronicità, traccia della stessa è il confronto fra modalità di gestione consuete nella pratica della MG e possibili scenari alternativi attraverso l’utilizzo di strumenti digitali già disponibili, come le piattaforme per il telemonitoraggio, o ancora poco diffusi, come le terapie digitali e la domotica, in due setting paradigmatici di quella complessità della cronicità che è pane quotidiano della Medicina generale. Nello specifico, i due casi clinici sono: un soggetto in età lavorativa affetto da una patologia cardiometabolica che può oggi consentire una lunga sopravvivenza a fronte di una costante aderenza a stili di vita salutari, terapie e controlli clinici; un anziano fragile parte di una platea sempre più vasta che impegna in maniera crescente il SSN nella sfida di gestire multimorbilità, politerapia e vulnerabilità sociale

Un’altra dimensione di indagine è volta a comprendere la diffusione e la percezione dei rischi derivanti dall’impiego di tecnologie di uso comune, che però possono essere inadatte per lo scopo medico, quali app per il messaging.

Le prime evidenze

A metà del campione previsto per l’indagine, si evidenzia una distribuzione dei partecipanti che riflette la grossa quota di professionisti di maggiore esperienza (tre quarti dei MMG in servizio ha oltre 27 anni di laurea), ma anche il prevedibile maggior entusiasmo per i temi dell’ICT dei medici più giovani.

La distribuzione geografica dei partecipanti vede al momento una scarsa rappresentazione di quelle Regioni meridionali che pure alla Comunità di Pratica del PONGOV hanno contribuito portando buone pratiche di successo, a testimonianza di una riorganizzazione del territorio che si avvale dei servizi di sanità digitale; auspichiamo di poter nel prosieguo del sondaggio registrare le percezioni anche dei MMG che vivono queste esperienze.

Prevalente la partecipazione di MMG provenienti da contesti urbani grandi (42%) o piccoli (41%) rispetto alle Aree interne (17%), dove proprio le difficoltà logistiche e nell’accessibilità ai servizi potrebbero rappresentare il driver di maggior utilizzo della sanità digitale.

Grande protagonista della nostra sanità digitale, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è fonte di non poche difficoltà, nella pratica digitale dei MMG rispondenti al sondaggio: solo il 18% non dichiara ostacoli all’utilizzo, mentre un terzo dei casi rileva ancora problemi nella consultazione un quinto nell’abilitazione all’accesso da parte dei pazienti.

Due terzi dei MMG rispondenti hanno dichiarato l’esigenza di momenti di crescita culturale dedicati alle tematiche digitali, con il più forte interesse per il telemonitoraggio e per il teleconsulto con gli specialisti, fra i quali i più richiesti sono radiologi, geriatri e psichiatri.

Inoltre, nel 39% dei casi l’esigenza conoscitiva trova risposta nell’autoformazione. Questo dato potrà stimolare l’offerta formativa nel settore, sostenuta anche dall’impegno delle società scientifiche nel delineare la stesura di percorsi e piani assistenziali, che integrino puntualmente le attività cliniche tradizionali in presenza con l’erogazione di servizi in remoto, un concetto importante emerso dai primi focus group di approfondimento.

L‘indagine è ancora in corso: per partecipare è ancora possibile rispondere al questionario e candidarsi a partecipare ai focus group accedendo attraverso il sito dell’Osservatorio Cronicità.



11 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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