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Covid. Ecdc: “Nelle ultime settimane notevole aumento dei casi. Non abbassare la guardia e proteggere over 60 e fragili con i vaccini”


Il direttore Ammon: “Gli individui più anziani e quelli con patologie preesistenti rimangono a maggior rischio di malattie gravi se infetti, quindi i programmi di vaccinazione autunnale dovrebbero dare priorità alla protezione delle persone a rischio di malattie gravi, come quelli di età superiore ai 60 anni e altri gruppi vulnerabili”. IL REPORT

07 SET -

“Proteggere con la vaccinazione anti Covid gli over 60 e i più fragili”. È il monito lanciato oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).

“Nelle ultime settimane – segnala l’Ecdc - si è registrato un notevole aumento dei segnali di trasmissione del SARS-CoV-2 nell’UE/SEE, discostandosi dai livelli precedentemente molto bassi. Diversi fattori hanno contribuito a questo aumento, tra cui grandi raduni e aumento dei viaggi. Inoltre, sono stati segnalati livelli di diminuzione della protezione immunologica contro le infezioni, sebbene le malattie gravi rimangano ben protette nella popolazione generale”.

Per l’Ecdc il Covid “continua ad acquisire mutazioni che ne consentono la circolazione in tempi imprevedibili durante tutto l’anno. I recenti aumenti di trasmissione hanno coinciso con l’emergere dei sottolignaggi Omicron, in particolare delle varianti simili a XBB.1.5 (Eris)”.

“Nell’agosto 2023 – precisa il Centro europeo - sono stati segnalati rilevamenti sporadici di un nuovo sottolignaggio Omicron altamente mutato, BA.2.86 (Pirola), sia all’interno che all’esterno dell’UE/SEE. Sebbene i casi rilevati a livello globale di BA.2.86 siano limitati, si sospetta una trasmissione comunitaria a basso livello in più paesi. BA.2.86 è molto divergente dai ceppi SARS-CoV-2 attualmente in circolazione, sollevando preoccupazioni per un aumento delle reinfezioni se supera le varianti esistenti nell’UE/SEE.”

“Attualmente – afferma il direttore dell’ECDC, Andrea Ammon - non ci sono prove che suggeriscano che l’infezione da una delle varianti emergenti sia associata a una malattia più grave o a una riduzione dell’efficacia del vaccino rispetto ad altre varianti attualmente circolanti. Tuttavia, gli individui più anziani e quelli con patologie preesistenti rimangono a maggior rischio di malattie gravi se infetti, quindi i programmi di vaccinazione autunnale dovrebbero dare priorità alla protezione delle persone a rischio di malattie gravi, come quelli di età superiore ai 60 anni e altri gruppi vulnerabili”.

Per questo l’Ecdc in vista dell’inizio delle campagne di vaccinazione esorta i paesi ad “affrontare i fattori che in precedenza hanno ostacolato la diffusione del vaccino. Campagne di comunicazione efficaci che coinvolgono gli operatori sanitari e il pubblico sono fondamentali per sottolineare l’importanza della vaccinazione contro il COVID-19 per i gruppi ad alto rischio”.

Inoltre, un invito a non diminuire i controlli: “Nell’ultimo anno, la completezza dei dati di sorveglianza epidemiologica e virologica del COVID-19 nell’UE/SEE è diminuita in modo significativo. L’emergere di BA.2.86 evidenzia l’importanza di mantenere la vigilanza contro SARS-CoV-2 rafforzando i sistemi di sorveglianza”.

L’ECDC esorta quindi “i paesi a sequenziare e segnalare tutti i campioni positivi alla SARS-CoV-2 provenienti da sistemi di sorveglianza rappresentativi per facilitare la valutazione delle varianti circolanti”.



07 settembre 2023
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