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Croce Rossa. Corte dei Conti: “Colmate gravissime lacune ma permangono criticità”


Pubblicata dalla Corte dei Conti la relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria della Croce Rossa per gli esercizio dal 2005 al 2010. La gestione contabile ed amministrativa è “migliorata” negli ultimi tre anni, ma a livello “organizzativo e gestionale” permangono “criticità”.

02 GEN - L’approvazione, da parte della Croce Rossa Italiana, dei consuntivi dal 2005 al 2010, ha reso finalmente possibile l’elaborazione del referto della Corte dei conti al Parlamento sulla gestione attuata dall’Ente. E i risultati non sono stati del tutto negativi. Nella relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria della Croce Rossa pubblicata oggi, infatti, la Corte dei Conti dà “atto del miglioramento che si è riscontrato nella gestione contabile ed amministrativa negli ultimi tre anni del periodo considerato, tenuto anche conto che sono stati approvati i consuntivi fino a quello del 2010, grazie ad notevole sforzo organizzativo da parte dell’Associazione - che così ha colmato tale gravissima lacuna gestionale - ed anche alla collaborazione istituzionale del Collegio Unico dei revisori dei conti”.
 
Anche se, sottolineano i giudici contabili, “persistono criticità organizzative e gestionali” che la corte ha prontamente evidenziato nel documento e che possono riassumersi:
- l’inesistenza di una dotazione organica del personale militare, gli oneri relativi al quale sono aumentati nel 2009, a causa di adeguamenti economici, rispetto al 2008. Al riguardo la Corte ha, peraltro, osservato che l’ente non può autonomamente istituire una nuova dotazione organica di tale personale, in mancanza di uno specifico intervento legislativo;
- la notevole complessità organizzativa e gestionale determina ancora, nonostante le attività di risanamento poste in essere dall’attuale amministrazione commissariale, discrasie gestionali. Il Collegio dei revisori ha ribadito, in proposito, la necessità di migliorare l’impianto della contabilità, collegando con maggiore puntualità la periferia al centro e razionalizzando l’inadeguata organizzazione delle strutture sul territorio;
- la mancata istituzione in tutte le sedi periferiche della Tesoreria unica, avviata solo per il Comitato centrale ed in una regione;
- la sussistenza di residui attivi provenienti dagli esercizi pregressi - di notevole entità e di non certa esigibilità ancora nel 2009 e nel 2010 - condiziona il risultato di amministrazione, con la conseguenza che l’avanzo di amministrazione realmente disponibile (per l’esercizio finanziario 2010) non è completamente utilizzabile;
- le convenzioni in perdita per i servizi di pronto soccorso e trasporto infermi, determinate dall’alto costo del personale, in gran parte appartenente al Corpo Militare CRI, fa sì che i servizi offerti dalla Croce Rossa risultino più costosi e procedimentalizzati rispetto a quelli che potrebbe rendere una struttura privatistica (è in corso l’elaborazione di “accordi” tra le ASL, le Aziende ospedaliere ed i Comitati regionali della CRI per risolvere tale problematica);
- la vicenda SISE. La Siciliana Servizi Emergenza SpA (SI.S.E.) in liquidazione, della quale la Croce Rossa Italiana è socio unico, è stata istituita nel 1999 con la finalità di gestire i "servizi pubblici di assistenza e del pronto intervento 118 all’interno dell’ambito territoriale della Regione Sicilia". La convenzione C.R.I. - SI.S.E. ha ricalcato, negli elementi principali, quali la durata e il corrispettivo economico riconosciuto, quella tra la Regione Sicilia e la C.R.I.. L’insufficiente organizzazione e gestione della SI.S.E. ha, peraltro, comportato costi maggiori rispetto ai ricavi, determinando un disavanzo che è stato coperto da maggiori corrispettivi che, sino al 2006, sono stati riconosciuti a posteriori dalla Regione Sicilia. Venuta meno tale integrazione, la SI.S.E. ha iniziato ad accumulare perdite, aggravate anche dalla mancata liquidazione, da parte della Regione, di una parte dei corrispettivi contrattualmente previsti.
Sotto il profilo gestionale, dall’analisi della Corte è emersa una ripresa dell’attività della Croce Rossa Italiana, nel periodo 2005-2010.
Con riguardo, in particolare, ai risultati contabili, la Corte ha rilevato che l’avanzo di amministrazione, risultato in aumento dal 2005 al 2009, è diminuito, del 5,87%, nel 2010.
Anche il netto patrimoniale, nel periodo in esame, ha mostrato una progressiva e costante ascesa, raggiungendo nel 2010 l’importo di euro 385.668.875.
Gli esercizi dal 2006 al 2010 si sono chiusi con avanzi economici, anche se di entità disomogenea.
D’altra parte, come rileva la Corte dei Conti, l’attività della Croce Rossa Italiana, negli anni, “è stata gravemente influenzata da discrasie organizzative e funzionali che hanno determinato lunghi periodi di commissariamento”, pari a quasi 25 degli ultimi 31 anni.
 


02 gennaio 2012
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