Le linee guida del Ministero criticate dai dietisti
11 MAG - “La produzione da parte del ministero della Salute di linee guida riguardanti direttamente o ndirettamente la nutrizione – ha detto Giovanna Cecchetto, presidente dell’Andid – è sempre molto importante e dimostra l’attenzione che questo dicastero ha sempre avuto per i temi legati all’alimentazione, alla sua importante nella scuola e nella società per promuovere un corretto stile di vita. Ma fino a questo momento la modalità con cui si è proceduto non ha consentito di chiudere il cerchio, dal momento che dalla consultazione sono stati assenti proprio i dietisti. Sappiamo che è in programma un ‘secondo’ passaggio dedicato alle società scientifiche, professionali e alle associazioni dei pazienti. Passaggio che ci è stato prospettato direttamente dal ministro Fazio. Ci auguriamo che questo avvenga nel più breve tempo possibile: i documenti, pur positivi, contengono infatti imprecisioni e punti oscuri che non ne consentono la piena applicazione su tutto il territorio italiano e non favoriscono l’appropriatezza delle prestazioni e la qualità dei servizi”.
Questo il commento della presidente Andid, Cecchetto, di fronte alla stesura delle linee guida che coinvolgono i dietisti, ma ai quali non è ancora stato chiesto un parere. Al centro del contendere sono le indicazioni sulla ristorazione ospedaliera e assistenziale, sulla gravidanza fisiologica, sugli integratori alimentari (proposti come coadiuvanti per il controllo e la riduzione del peso) e sulla corretta prescrizione di prodotti dietetici erogabili per i soggetti con fibrosi cistica.
“La metodologia considerata più corretta ed appropriata dalla Comunità scientifica nazionale e internazionale in materia di linee guida – continua Giovanna Cecchetto – prevede il massimo coinvolgimento degli attori chiamati ad applicarle, comprese le rappresentanze dei pazienti e degli utenti. Inoltre esiste una letteratura ormai significativa e consolidata che ritiene il Dietista operatore di riferimento per la terapia dietetica, ed anche nella realtà italiana esistono precedenti in questo senso. La partecipazione attiva degli attori influenza, ovviamente anche i contenuti di tali documenti, in particolar modo per quanto attiene alla completezza dei punti di vista dei diversi operatori esperti nella materia oggetto delle linee guida stesse e per quanto attiene alla loro applicabilità”.
11 maggio 2011
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