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La bellezza non conosce crisi, gli italiani non rinunciano ai cosmetici


Tre italiani su quattro non rinunciano ai prodotti di bellezza. La cura della propria immagine sembra proprio non conoscere periodi di crisi. Secondo il rapporto 'Beauty 2010', che fotografa la situazione dell'industria cosmetica italiana, infatti, è proprio quando l'economia cala che la spesa per questa tipologia di prodotti aumenta.

20 MAG - Analizzando i dati presentati, si può osservare come il 74,5% degli intervistati nel 2009 e il 79,5% nel 2010 non solo non ha diminuito la spesa per la cosmesi nell'anno in corso, ma prevede anche di aumentarla in quello successivo. Per il 64,4% del campione inoltre le spese per questi prodotti si classificano al terzo posto fra quelle irrinunciabili, subito dopo l'alimentazione e i farmaci.

“C'è un valore 'sociale’ dei prodotti di bellezza – ha spiegato Fabio Franchina, presidente di Unipro, l'associazione dei produttori, che ha realizzato il rapporto - il cosmetico aiuta a vivere meglio e a stare bene con gli altri, come ha ammesso il 57% degli intervistati. Anche il comportamento anticiclico rispetto alla crisi non è strano, è stato già visto in altri casi: dopo l'11 settembre ad esempio c'è stato un boom dei centri benessere”. Questo particolare rapportarsi ai cosmetici da parte del pubblico si è tradotto in una sostanziale tenuta del settore nei confronti della crisi: il mercato nel 2009 è cresciuto dello 0,3%  raggiungendo un valore di 9,1 miliardi di euro, una cifra maggiore di quella del settore calzature.

“I dati sono positivi anche per quest'anno - ha sottolineato il vice ministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso - in gennaio la crescita del settore è stata del 20%, maggiore di quella degli altri comparti”. L'industria cosmetica inoltre occupa 35.000 addetti (che diventano oltre 200.000 considerando anche l'indotto) e da diversi anni non registra contrazioni sui livelli occupazionali. “Dei cosmetici non possiamo fare a meno - ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini - se il settore viene portato avanti con etica dalle aziende italiane ha un grande futuro davanti”. Le prospettive rosee per il futuro sono condivise anche dai produttori: “Le previsioni per il 2010 sono positive - ha concluso Franchina - noi abbiamo la fortuna di essere stimolati dal consumatore, che è esigente e preparato. Non dimentichiamoci che un uomo non esce di casa prima di aver usato 7 cosmetici, e una donna se non ne ha utilizzati 20”.
 
G.R.

20 maggio 2010
© Riproduzione riservata

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