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Zaia (Veneto): "Il Veneto ha già fatto la sua spending review"


03 LUG -
"Non sono andato alla riunione di oggi a Roma sulla 'spending review'  perché non c’era nulla da contrattare". Assenza polemica, dunque, quella del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che oggi ha invece portato all'approvazione della sua giunta un documento che individua i criteri e i principi di indirizzo da seguire per il riordino e la razionalizzazione degli Enti strumentali della Regione.
“Un lavoro che non era mai stato fatto in maniera così puntuale – ha detto il presidente – e che ci permette di avere un quadro preciso di quali sono questi enti strumentali, il personale impiegato, il costo. Indichiamo anche i parametri per una riorganizzazione, nella piena tutela dei posti di lavoro. Il tutto sarà trasmesso al Consiglio Regione perché decida come e dove intervenire. In ogni caso, delle decisioni dobbiamo prenderle. Se anche il governo Monti avesse messo mano ad un’operazione del genere per quanto riguarda l’apparato statale, probabilmente i tagli da apportare alla spesa pubblica sarebbero stati minori”.
Zaia ha fatto presente che attualmente gli enti strumentali della Regione impiegano 4.801 dipendenti per una spesa annuale complessiva di circa mezzo miliardo di euro, di cui 200 milioni per gli stipendi, 6,2 milioni di indennità per il funzionamento degli organi, 9 milioni in consulenze.Su questo quadro d’insieme la Regione è ora chiamata a razionalizzare, perchè, sottolinea Zaia, "il primo guadagno è il risparmio".
Riguardo alla spending review annunciata dal Governo nazionale Zaia è fortemente critico: "Questo governo ha come filosofia aziendale quella di non avere il coraggio di tagliare gli sprechi. La sanità veneta è la più virtuosa e il Veneto ha già fatto la sua “spending review”, ma si vede sottoposto alla stessa scure di altre Regioni che hanno voragini per quanto riguarda la spesa sanitaria. Siamo d’accordo che bisogna tagliare, ma non in maniera orizzontale; vanno stabiliti dei principi, a partire dall’introduzione dei costi standard. Il modo di procedere di questo governo di tecnici è invece poco rispettoso del Veneto e noi non ci stiamo. Non cederemo di un millimetro sulla sanità, perché è una questione di equità. Monti aveva parlato di rigore, equità e crescita per il Paese, ma finora abbiamo visto solo rigore”.

03 luglio 2012
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