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L’indagine della Camera sulla distribuzione diretta. Egualia: “Scelte regionali hanno prodotto sperequazione a danno cittadini”


Le criticità della distribuzione diretta e per conto segnalate dall’associazione in audizione in Commissione Affari Sociali alla Camera. "È necessario un riordino delle norme in materia che determini un quadro omogeneo tra Regioni. In particolare, i farmaci che possono essere prescritti dal medico di Medicina Generale, specialistici e non, dopo valutazione della Commissione Tecnico Scientifica di AIFA (note prescrittive), dovrebbero rientrare subito nel regime della spesa convenzionata".

16 MAR - “Le scelte regionali in materia di distribuzione dei medicinali per controllare la spesa hanno prodotto spesso una vera sperequazione territoriale a danno dei cittadini, riconoscendo diversi livelli di accesso alle cure, in violazione del principio di universalità del nostro SSN”.
A sottolineare le criticità della distribuzione diretta e per conto dei farmaci è EGUALIA, ascoltata ieri nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia in corso presso la Commissione Affari Sociali alla Camera.
 
“Per legge - spiega l’associazione dei produttori di farmaci equivalenti, biosimilari e value added medicine - il meccanismo del Prontuario ospedale-territorio (PHT) - ovvero l’acquisto diretto da parte del SSN di farmaci da distribuire tramite le strutture pubbliche o tramite accordi con le farmacie - dovrebbe riguardare solo specifiche categorie di prodotti: quelli che richiedono un controllo ricorrente del paziente, quelli destinati a pazienti in ADI o in RSA,  quelli per il primo ciclo di terapia dopo ricovero o visita specialistica ambulatoriale. Viceversa oggi sono soggetti a questa forma di distribuzione intere categorie di farmaci di uso pluridecennale nella pratica clinica, prescrivibili, o potenzialmente prescrivibili dal medico di famiglia”.
 
Tra i principali effetti negativi derivanti dall’uso inappropriato delle forme di distribuzione alternativa a quella convenzionata, figurano tra l’altro secondo EGUALIA l’annullamento del rapporto frequente e di fiducia del paziente con il medico e il farmacista, determinato dall’approvvigionamento dei farmaci in un'unica soluzione a inizio ciclo di terapia; i costi aggiuntivi per il sistema e rischio di mancata aderenza alla terapia; il sovraccarico delle farmacie ospedaliere; la disomogeneità nella dispensazione dei farmaci nelle diverse Regioni.
 
“È necessario - conclude EGUALIA - un riordino delle norme in materia che determini un quadro omogeneo tra Regioni. In particolare, i farmaci che possono essere prescritti dal medico di Medicina Generale, specialistici e non, dopo valutazione della Commissione Tecnico Scientifica di AIFA (note prescrittive), dovrebbero rientrare subito nel regime della spesa convenzionata. E il PHT dovrebbe diventare un contenitore temporaneo di farmaci che hanno bisogno di una fase di monitoraggio e controllo, distinguendo al suo interno i farmaci che possono essere distribuiti tramite le farmacie territoriali con la distribuzione per conto e farmaci che, per esigenze di controllo, hanno bisogno di essere distribuiti unicamente in ambiente ospedaliero”.

16 marzo 2022
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