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Questione time/3. Covid, su quarta dose “attesa la prossima settimana risposta unitaria di Ema e Ecdc”


"È una proposta che noi dovremmo valutare chiaramente sul piano scientifico, perché ribadisco che queste scelte non sono di natura politica, ma sono di natura scientifica". Così il ministro della Salute rispondendo al Senato al question time sul tema presentato da Zaffini (FdI).

31 MAR - "Alla riunione dei Ministri della salute di martedì io ho fatto una proposta, nel primo intervento durante la discussione su questa materia. Ho chiesto ai miei colleghi europei di non procedere in ordine sparso, ma di valutare, sulla base dell'evidenza scientifica, un solo orientamento da tenere in tutti i Paesi europei. Infatti, una differenza tra i Paesi europei, che sinceramente non appare essere comprensibile, non ci aiuta a dare un messaggio positivo rispetto a questa campagna di vaccinazione. Alla mia proposta ha risposto positivamente larghissima parte dell'Unione e la riunione si è chiusa con un mandato alla Commissaria europea di sentire Ecdc e Ema per arrivare in un tempo breve, possibilmente sette giorni, ad una proposta unitaria su questa materia".
 
Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo al Senato al question time sul tema presentato da Francesco Zaffini (FdI).
 
Di seguito la risposta integrale del ministro Speranza:
 
"Mi sia permesso, intanto, proprio in questo giorno particolare, il 31 marzo, l'ultimo del nostro stato di emergenza, di esprimere gratitudine al generale Figliuolo e in modo particolare al Comitato tecnico scientifico, per il contributo importante che hanno dato in questi mesi.
I numeri della campagna italiana sono numeri straordinari, che ci collocano tra i primi Paesi del mondo: siamo al 91,37 per cento di prime dosi, all'89,83 per cento di seconde dosi e oltre 38.807 milioni hanno fatto anche il booster. Sono proprio questi numeri che ci hanno consentito di evitare nel nostro Paese chiusure che, ahimè, ci sono state anche in questi mesi dell'autunno ed inverno.

Come si diceva, è aperta una discussione sulla quarta dose. Alcuni Paesi europei hanno già iniziato a dare delle indicazioni. La Germania ha dato un'indicazione di quarta dose sopra i 70 anni; la Francia di quarta dose sopra gli 80 anni; la Gran Bretagna di quarta dose sopra i 75 anni. Nelle ultime ore anche negli Stati Uniti, si è data una indicazione, attraverso la FDA, di quarta dose sopra i 50 anni.

Alla riunione dei Ministri della salute di martedì io ho fatto una proposta, nel primo intervento durante la discussione su questa materia. Ho chiesto ai miei colleghi europei di non procedere in ordine sparso, ma di valutare, sulla base dell'evidenza scientifica, un solo orientamento da tenere in tutti i Paesi europei. Infatti, una differenza tra i Paesi europei, che sinceramente non appare essere comprensibile, non ci aiuta a dare un messaggio positivo rispetto a questa campagna di vaccinazione.

Alla mia proposta ha risposto positivamente larghissima parte dell'Unione e la riunione si è chiusa con un mandato alla Commissaria europea di sentire ECDC e EMA per arrivare in un tempo breve, possibilmente sette giorni, ad una proposta unitaria su questa materia. È una proposta che noi dovremmo valutare chiaramente sul piano scientifico, perché ribadisco che queste scelte non sono di natura politica, ma sono di natura scientifica.

Quanto alla vicenda della risposta anticorpale, io ho visto con attenzione il lavoro fatto anche in Senato, però desidero segnalare che il nostro CTS ha più volte espresso un'opinione secondo cui non è sufficiente il titolo anticorpale per valutare la risposta immunitaria di una singola persona e sarà evidentemente un tema su cui dovremo ancora confrontarci con la nostra comunità scientifica.

In conclusione desidero ribadire che la campagna di vaccinazione è e resta lo strumento decisivo con cui affrontare questa fase diversa del Covid e anche in questa sede vorrei invitare tutte le persone che non hanno ancora fatto la terza dose nel nostro Paese a farla, perché è particolarmente importante per avere un livello più alto di protezione".
 
In sede di replica Zaffini (FdI) sottolinea "non abbiamo una grande fiducia in quello che potrà decidere l'Europa e, nel mio modesto ruolo, ho anche poca fiducia in quello che può uscire dal CTS, visto quanto è accaduto negli ultimi due anni. Mi preme tuttavia puntualizzare che le strade sono due, non ce ne sono di più: o scegliamo di lasciar circolare liberamente il virus, posto che da più parti viene sospettato che ormai si sia endemizzato, come mi sembra stiamo facendo, visto che il numero dei tamponi si è abbattuto e abbiamo mollato le barriere di ingresso, oppure l'altra strada è quella di continuare a vaccinare la popolazione per ostacolare l'insorgere del virus nell'organismo. Tuttavia dobbiamo farlo con vaccini di seconda generazione, che ad esempio garantiscono una memoria cellulare polmonare, come da più parte viene sollecitato.

Il vecchio vaccino è assolutamente inutile: la seconda dose ha avuto una durata molto inferiore rispetto alla prima dose, la terza dose booster ha avuto una durata di 7-10 settimane nella copertura virale, la quarta dose sarebbe ancora meno immunizzante. Signor Ministro, portiamo avanti lo studio del nostro vaccino, quello dell'Istituto superiore di sanità, che agisce sulla proteina N; come lei sa, ne abbiamo parlato e anche a questo proposito abbiamo provato un ordine del giorno. Io ho avuto un colloquio col dottor Brusaferro dal quale non ho ricavato tutto questo entusiasmo. Serve, signor Ministro, una maggiore consapevolezza e un maggior protagonismo da parte sua. In questo ultimo periodi di gestione del virus, probabilmente in limine mortis della pandemia, signor Ministro, riuscirà a farci riscoprire un po' di speranza".

31 marzo 2022
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