Il Piano comunicazione del rischio pandemico ha ricevuto il lascia passare dalla Stato Regioni.
Un documento portato all’attenzione della Conferenza a titolo di sola informativa che, dopo un primo rinvio, è stato rivisto e corretto alla luce delle osservazioni presentate dalle Regioni. A partire dal restyling del titolo: viene infatti definito Piano “ad interim” in quanto, come osservato dalle Regioni, non può abbracciare un arco temporale ampio (2023 al 2028) considerando che attua il Panflu 2021-2023 e deve inoltre allinearsi al prossimo Piano non ancora presentato ed approvato. Da questa modifica è scaturita anche un‘ulteriore integrazione rispetto al precedente testo ossia: entro il primo anno dall’entrata in vigore del nuovo Piano, si sottolinea nel nuovo testo, verrà fatta una rivalutazione sulle eventuali esigenze di aggiornamento o allineamento del piano ad interim, dove necessario, e l’integrazione di un insieme di azioni, responsabilità e tempistiche monitorabili concordate e coerenti con il piano pandemico 2024-2028. Un’attività di rivalutazione che sarà realizzata da un gruppo di lavoro ad hoc costituito da esperti delle istituzioni centrali e regionali coordinate dal ministero della Salute.
Semaforo verde anche all’Accordo di programma integrativo con la Regione Toscana per il settore degli investimenti sanitari ex articolo 20. Obiettivi del provvedimento sono la riqualificazione della rete ospedaliera, delle aziende ospedaliere universitarie, l’ammodernamento tecnologico e il completamento della rete territoriale. L'accordo di programma integrativo, nello specifico, è costituito da 11 interventi dettagliatamente illustrati in schede tecniche allegate al documento.
La Conferenza ha inoltre esprimere parere favorevole allo Schema di Decreto del Ministero della salute concernente il nuovo Sistema informativo nazionale per le dipendenze (SIND). Tra le finalità del provvedimento ci sono: il monitoraggio dell’attività dei servizi sanitari con l’analisi dei volumi di prestazioni e valutazioni epidemiologiche sulle caratteristiche dell’utenza, sui pattern di trattamento anche riguardo al contesto penitenziario e alle misure alternative alla detenzione; il supporto alle attività gestionali dei servizi sanitari per valutare il grado di efficienza e di utilizzo delle risorse. E ancora, la redazione della Relazione annuale al Parlamento sugli interventi realizzati in materia di alcol dipendenza, nonché di report richiesti dal parlamento e da organismi europei e internazionali. Altra finalità è la trasmissione di dati su richiesta dell‘Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e della dipendenza grave.
Semaforo verde anche al Decreto del ministero della Salute sui criteri di riparto del fondo per il gioco d'azzardo patologico per il 2023. Sul tavolo, 44 milioni di euro di fabbisogno nazionale standard indistinto, da ripartire tra le Regioni e le Pa di Trento e di Bolzano.
Come stabilito dal Decreto, entro e non oltre il 30 aprile 2024, Regioni e Province dovranno presentare al Ministero della Salute: la Programmazione per il Fondo GAP anno 2023, in continuità e ad implementazione delle azioni già messe in atto nelle programmazioni del 2021 e del 2022; e l’indicazione degli obiettivi perseguiti, degli indicatori per il monitoraggio delle attività.
Infine, è stata raggiunta l’Intesa sul Decreto del ministero della Salute di concerto con il Mef che proroga al 2024 l’“Esecuzione dello screening nazionale per l’eliminazione del virus dell’Hcv”.
E.M.