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Nuovi Lea. Cgil: “Si rischia di approvare un buon provvedimento ma velleitario”


“Bisogna cambiare metodo: se si vogliono rendere effettivi ed esigibili i Lea ai cittadini, Governo e Regioni devono aprirsi al confronto”. Il sindacato dà una prima valutazione sulla proposta di aggiornamento e sottolinea il rischio principale: “I tagli rendono dubbia la copertura finanziaria”. IL FOCUS CGIL SUI NUOVI LEA

09 FEB - La Cgil fornisce un primo commento alla proposta di ‘Aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria (LEA)’. E il giudizio è in chiaro scuro. “Se non si mette in sicurezza il finanziamento del SSN – si legge in una nota - , l’aggiornamento dei Lea proposto rischia di essere un buon provvedimento ma velleitario”. Il Sindacato, oltre ad una valutazione d’insieme ha presentato un vero e proprio focus (curato dal responsabile delle Politiche della Salute Cgil Stefano Cecconi) con valutazioni specifiche, in cui rimarca come la proposta di aggiornamento degli attuali LEA “riprende in gran parte il lavoro compiuto con il ‘Dpcm Prodi’ nel 2008. Decreto che fu poi ritirato dal Governo Berlusconi (per mancanza di copertura finanziaria ?). Questa volta, purtroppo, la proposta è stata costruita ‘quasi fosse un segreto’, senza quel confronto anche con le forze sociali che aveva caratterizzato positivamente il percorso del 2008. Bisogna cambiare metodo: se si vogliono rendere effettivi ed esigibili i Lea ai cittadini, Governo e Regioni devono aprirsi al confronto e alla partecipazione democratica”.
 
Ma per la Cgil una delle questioni principali riguarda le risorse. “E’ del tutto incerta la ‘copertura finanziaria’ per l’aggiornamento dei LEA: la Relazione del Ministero della Salute la quantifica in 415 milioni di euro, che andrebbero a gravare sul finanziamento esistente, già pesantemente ridotto per effetto dell’ultima Legge di Stabilità. La polemica tra il Ministro della Salute Lorenzin e il Presidente della Conferenza delle Regioni Chiamparino (vedi) conferma questa incertezza”.
 
Insomma per il Sindacato senza un confronto e risorse certe “l’aggiornamento dei Lea proposto rischia di essere un buon provvedimento ma velleitario”.
 
In ogni caso l’aggiornamento per la Cgil “non basta, dovrà essere completato con gli strumenti adeguati a favorire l’uniformità nella diffusione dei Lea in tutto il Paese e la loro reale esigibilità. Si tratta in primo luogo di adottare i provvedimenti già previsti nel Patto per la Salute 2014/2016 sul monitoraggio del LEA. Per applicare e rendere esigibili i Lea servono, con le dovute flessibilità per adattarli ai diversi contesti locali, indicatori di risultato, di offerta e standard organizzativi di riferimento (dei servizi, del personale, target di utenza % su popolazione, ecc.). In particolare il fabbisogno del personale adeguato. Gli indicatori e gli standard esistenti sono del tutto parziali (e ancora concentrati sull’Ospedale), pur con i miglioramenti introdotti dalla cosiddetta ‘griglia Lea’”.
 
“Inoltre – conclude la nota - , l’effettiva garanzia dei Lea è strettamente legata alle liste di attesa. E ancora, senza la definizione dei corrispondenti LEA per l’Assistenza Sociale l’esigibilità e l’uniformità del diritto all’assistenza sociosanitaria resta impossibile. Infine, occorre definire una relazione chiara tra prestazioni e diritti, come prevede la Costituzione, compreso l’esercizio dei poteri dello Stato, anche sostitutivi, per rimediare quella frantumazione del SSN che ha prodotto venti differenti sistemi regionali. Per questo l’attuale revisione dei LEA va considerata una tappa del percorso per garantire l’esigibilità e l’uniformità del diritto alla Salute e alla protezione sociale”.

09 febbraio 2015
© Riproduzione riservata

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