Quotidiano on line
di informazione sanitaria
19 MAGGIO 2024
Governo e Parlamento
segui quotidianosanita.it

Parlamento Ue. Approvata risoluzione su diritto all’aborto e alla contraccezione. Ma le politiche in materia restano nazionali


Con 441 voti favorevoli, 205 contrari e 52 astenuti il Parlamento Ue ha approvato la risoluzione sulle azioni da intraprendere per raggiungere la parità tra uomini e donne. “Le donne devono avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi, compreso il pronto accesso alla contraccezione e all'aborto” anche se per queste materie la competenza rimane in mano agli Stati membri. Il Ppe si spacca, la metà vota no. IL TESTO APPROVATO

10 MAR - “Le politiche devono cambiare per raggiungere la parità tra donne e uomini”. Questo il messaggio con cui il Parlamento Ue ha approvato (441 voti favorevoli, 205 contrari e 52 astensioni) oggi una risoluzione 'Tarabella' sulle azioni da intraprendere per la parità di genere.
 
Il Parlamento ha rilevato che “nonostante i progressi su alcune questioni di disuguaglianza di genere, molto resta da fare per ridurre i differenziali retributivi, rimuovere gli ostacoli alla carriera delle donne, rimediare alla loro mancanza di indipendenza economica, migliorare il loro equilibrio lavoro/vita, tra cui il congedo parentale, e proteggere i loro diritti e l'accesso alla contraccezione e all'aborto”.
 
"Le donne e gli uomini non sono e mai saranno identici, ma è nell'interesse di tutti che godano degli stessi diritti. Il verdetto non è di certo eclatante: il cambiamento è troppo lento e diritti delle donne ne soffrono. Tuttavia, la maggioranza dei voti dimostra che il Parlamento europeo si batte per la parità salariale, la violenza sulle donne, il congedo di maternità e il diritto all'aborto", ha dichiarato il relatore Marc Tarabella (S&D, BE) al termine della votazione.
 
La risoluzione valuta la situazione nel 2013 e mette in evidenza le seguenti sfide fondamentali:
 
- il divario nei salari e nelle pensioni, la posizione delle donne nel processo decisionale politico ed economico e l'impatto della crisi economica sulle donne (povertà);

 - il miglioramento dell'equilibrio lavoro/vita, dei sistemi di assistenza all'infanzia, del congedo di maternità e di paternità;

 - il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, compresi la contraccezione e l'aborto, e

 - la lotta contro la violenza sulle donne.

 Includere l'uguaglianza di genere e i diritti delle donne nell'elaborazione delle politiche e delle procedure di bilancio

 
I deputati esortano gli Stati membri dell'UE a:

 - applicare la direttiva relativa all'attuazione del principio della parità di trattamento e di pari opportunità di uomini e donne in materia di occupazione e impiego;

 - sbloccare i progetti di legge sulle quote femminili nei consigli di amministrazione e promuovere le politiche educative che incoraggiano le donne a scegliere carriere nel campo della scienza e nella tecnologia dell'informazione e delle telecomunicazioni (TIC), e

 - affrontare le problematiche delle donne che lavorano a tempo parziale, del lavoro sotto-retribuito e precario e garantire che siano assicurate cure di qualità ai bambini e alle persone non autosufficienti.
 
Condivisione delle responsabilità familiari, congedo di paternità retribuito
 
Evidenziando che una maggiore flessibilità nell'organizzazione del lavoro può aumentare le opportunità per le donne di partecipare attivamente al mercato del lavoro ma, al contempo, può avere un impatto negativo sulle retribuzioni, i deputati “invitano gli uomini e le donne a condividere le responsabilità familiari, sottolineando che ai padri dovrebbe essere garantito un congedo di paternità retribuito di almeno 10 giorni. Sollecitano il Consiglio dei ministri a porre fine alla situazione di stallo sul progetto di direttiva relativa al congedo di maternità, bloccato dal 2010”.

 Per contribuire a migliorare l'equilibrio lavoro/vita, i deputati chiedono anche alla Commissione europea di “offrire agli Stati membri più sostegno finanziario per i sistemi di custodia dei bambini a prezzi accessibili. Rilevano inoltre che la stessa Commissione riferisce che i costi per l'infanzia sono la ragione principale citata dalle madri per non tornare al lavoro o per scegliere un lavoro a tempo parziale”.
 
Diritti alla salute sessuale e riproduttiva. I deputati ribadiscono che le donne devono avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi, compreso avere pronto accesso alla contraccezione e all'aborto. Sulla questione approvato però un emendamento che afferma come le competenze in materia debbano rimanere agli Stati membri.
 
Si spacca il PPE. Il Partito popolare europeo si divide in due: 95 gli eurodepuati che hanno votato a favore, mentre sono 97 quelli che hanno votato contro e 16 che si sono astenuti. Compatto e a favore della risoluzione il gruppo Socialisti e Democratici (solo 2 astenuti).

10 marzo 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Governo e Parlamento

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy