Manovra. Marino (PD): “Chiedo chiarezza, su liberalizzazioni retromarcia incomprensibile
I privilegi dei farmacisti sono aumentati e sulle liberalizzazioni c’è stata una retromarcia incomprensibile. A dirlo è il Ignazio Marino senatore Pd che aggiunge “Mi aspettavo un atteggiamento diverso di fronte a corporazioni e lobby che da decenni frenano la modernizzazione del nostro Paese”
22 DIC - “Servono chiarimenti perché nella manovra vi sono misure oggettivamente non contraddistinte dall’equità auspicabile. Sul tema delle liberalizzazioni abbiamo assistito ad una retromarcia incomprensibile su tutta la linea. Mi aspettavo un atteggiamento diverso di fronte a corporazioni e lobby che da decenni frenano la modernizzazione del nostro Paese”. Questo il pensiero sulla manovra, che oggi verrà votata dall’Aula di Palazzo Madama, del senatore del Partito Democratico Ignazio Marino.
“Sui farmaci – aggiunge Marino – soprattutto abbiamo ora una norma che addirittura aumenta i privilegi dei farmacisti. La norma introdotta fa salire a 12.500 gli abitanti dei comuni in cui l’esercizio di vendita dei farmaci di classe C è consentito. Nei fatti una restrizione visto che innalza il limite, in precedenza fermo a 10 mila abitanti: così oltre 277 Comuni verrebbero privati della possibilità adesso esistente della vendita dei farmaci "senza obbligo di prescrizione" in eventuali parafarmacie. È necessario che il Governo offra a questa Aula rassicurazione che il testo non arretri rispetto alle liberalizzazioni già effettuate nel passato”.
Infine Marino fa un accenno all’asta per le frequenze televisive: “il ministro Passera, in televisione qualche sera fa, ha annunciato che la gara per l’assegnazione si farà - scandisce il senatore democratico - nella manovra però non ne abbiamo visto alcuna traccia. Perché lo Stato dovrebbe regalare un bene commerciale stimato in diversi miliardi di euro e perché il Governo non ha ancora avanzato alcuna proposta concreta su questo tema?”
22 dicembre 2011
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