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Superamento numero chiuso a Medicina. Al via esame di quattro Ddl in commissione Cultura alla Camera. Previsto ciclo di audizioni


Il prossimo 31 ottobre inizierà l'esame dei disegno di legge del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, quello del Consiglio Regionale del Veneto, del Capogruppo alla Camera dei Cinque Stelle Francesco D’Uva e del deputato leghista Paolo Tiramani. I primi due propongono semplicemente l'abolizione della legge 264/99. Quello del M5S un sistema alla francese con accesso libero al primo anno e corsi a numero programmato. Mentre quello della Lega quote minime di esamida superare durante il primo anno, con la decadenza dall’iscrizione dello studente inadempiente.

29 OTT - Il prossimo 31 ottobre inizierà in Commissione Cultura alla Camera la discussione su diversi disegno di legge che puntano al superamento del numero chiuso all'università. In Italia il numero di laureati e molto basso, circa il 18 % della popolazione. Siamo i penultimi in Europa e solo una persona su sei risulta laureata. Su questo punto, come annunciato nei giorni scorsi dai deputati del Movimento 5 Stelle Luigi Gallo e Manuel Tuzi, rispettivamente Presidente e membro Portavoce della Commissione Cultura alla Camera, si svolgerà un ciclo di audizioni molto lungo "perché si tratta di una riforma importante".
 
“Per le facoltà di Medicina e Chirurgia – aggiungono i Portavoce del MoVimento 5 Stelle - attualmente 10.000 medici risultano fuori dal sistema sanitario nazionale, in attesa di intraprendere un corso di specializzazione medica. Oltretutto l'anno scorso su oltre 16mila medici iscritti ai test di accesso per le specializzazioni mediche, solo 7.000 hanno avuto accesso alla formazione, nonostante il fabbisogno stimato da parte delle Regioni fosse di 8.500 posti. Questa situazione evidenzia criticità importanti che i precedenti governi hanno ignorato completamente. Siamo al lavoro per garantire a tutti il diritto d’accesso alla formazione”.
 
I disegno di legge che verranno esaminati sono quello del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, quello del Consiglio Regionale del Veneto, del Capogruppo alla Camera dei Cinque Stelle Francesco D’Uva e del deputato leghista Paolo Tiramani. L'elemento comune ai 4 ddl è la proposta di abrogazione della legge 264 del 1999, ossia quella che istituì il numero chiuso. 
 
Mentre i ddl a prima firma Rampelli e quello del Consiglio regionale Veneto si limitano ad abrogare la 264/99, gli altri due sono più articolati e formulano alcune proposte. Il provvedimento a prima firma D'Uva propone, ad esempio, che gli studenti "che fanno richiesta di ammissione a uno dei corsi di laurea in medicina e chirurgia, in medicina veterinaria, in odontoiatria e protesi dentaria, nonché ai corsi di laurea concernenti la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione, diversi dai corsi di specializzazione universitaria, sono iscritti al primo anno accademico di area sanitaria, frequentando i corsi e sostenendo gli esami comuni a tutti gli studenti iscritti, indipendentemente dal tipo di corso di laurea al quale lo studente intende accedere".
 
L'ammissione al secondo anno sarebbe poi "disposta dagli atenei previo superamento di un'apposita prova di verifica, unica per tutti i corsi e di contenuto identico nel territorio nazionale, sulla base dei programmi degli studi effettuati durante il primo anno accademico, per accertare la predisposizione alle discipline oggetto dei corsi medesimi, con pubblicazione del relativo bando almeno sessanta giorni prima della loro effettuazione, garantendo la comunicazione dei risultati entro i quindici giorni successivi allo svolgimento delle prove stesse". L'ammissione alla prova di verifica sarebbe condizionata al superamento di tutti gli esami previsti dal primo anno del corso di studi.
 
Il testo a prima firma Tiramani, invece, propone che, "entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sono stabiliti meccanismi selettivi per gli studenti iscritti a corsi universitari, consistenti nell'individuazione di quote minime di esami di profitto da superare durante il primo anno di corso, prevedendo la decadenza dall'iscrizione dello studente inadempiente, fatte salve apposite deroghe per gli studenti lavoratori, per coloro che hanno familiari a carico e per coloro che presentano un certificato medico rilasciato dall'azienda sanitaria locale competente attestante l'impossibilità di sostenere gli esami a causa del loro stato di salute".
 
 
G.R.

29 ottobre 2018
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