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Deroga iscrizione Ordine. Cgil, Cisl e Uil: “Allarmismi inutili”


"Si parla molto, in questi giorni, della “sanatoria” prevista per le professioni sanitarie nella Legge di Bilancio ma in modo distorto e strumentale", lo scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil che sotolineano come il provvedimento "evita l’ingiusta espulsione di qualche migliaio di operatori".

27 DIC - "Dentro una Legge di Bilancio che come CGIL-CISL-UIL complessivamente contestiamo, c’è un provvedimento che evita l’ingiusta espulsione di qualche migliaio di operatori", lo scrivono in una nota i tre sindacati confederali a commento della deroga per l'iscrizione all'Ordine prevista dalla legge di Bilancio in votazione alla Camera.
 
"Si tratta di professionisti che operano da anni - si legge ancora - appartenenti ad alcune fra le professioni sanitarie con obbligo di iscrizione ai nuovi albi previsti dalla legge Lorenzin del 2018, che sono stati assunti avendo tutti i requisiti richiesti al momento e che poi, a causa di norme nazionali o regionali contraddittorie, si sono ritrovati nell’impossibilità di vedere riconosciuti i propri titoli".
 
"Espellerli, dopo molti anni di carriera e per una responsabilità non loro, avrebbe portato solo un problema di occupazione e una riduzione nei servizi, visto che il Governo - fra l’altro - continua al di là dei proclami a bloccare le nuove assunzioni in sanità. Per cui, al di là delle grida interessate di alcuni che forse non hanno colto appieno il significato del comma, non si capisce davvero l’allarmismo generato attorno a questa parte della legge, che certamente può essere migliorata, ma che ha evitato danni molto maggiori", concludono Cgil, Cisl e Uil. 

27 dicembre 2018
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