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Anelli (Fnomceo): “Medico di medicina generale che lavora da solo è ormai superato, servono team multiprofessionali” 


07 OTT - “L’epidemia di Covid-19 ha scoperchiato limiti, alimentato paure, timori, anche nei medici. La mancanza di dispositivi individuali di protezione ha reso la Medicina Generale fragile e vulnerabile. Il diritto alla sicurezza si è infranto sulle rocce dell’indifferenza. Ci siamo sentiti soli, traditi nelle aspettative”. Si è aperto con il ricordo dei giorni più bui della pandemia l’intervento di Filippo Anelli, Presidente della Fnomceo - la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici – alla sessione di oggi pomeriggio del settantasettesimo Congresso nazionale della Fimmg, la Federazione dei Medici di Medicina Generale, in corso a Villasimius (CA). Sul palco, insieme a lui, a Silvestro Scotti, Segretario Generale della Fimmg, ad Alberto Oliveti, Presidente della Fondazione Enpam, al Commissario Straordinario Domenico Arcuri e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, anche una sedia vuota, a rappresentare, come ha ricordato Scotti, “l’assenza-presenza” dei 178 medici “travolti dalla pandemia”.
 
“Ringraziamo il Parlamento per aver voluto istituire la Giornata dei camici bianchi – ha continuato Anelli -. Le bandiere della nostra sede sono ancora a mezz’asta, in ricordo dei 178 medici caduti, a partire dall’11 marzo, giorno in cui Roberto Stella ci ha lasciato.  A lui, a loro, a tutti i colleghi, alle loro famiglie, va la nostra gratitudine”.
 
“Dalla distribuzione delle mascherine, al provvedimento che sancisce il diritto dei medici ad ottenere in via prioritaria i dispositivi di protezione, dalle Usca al rinnovo dei contratti, fermi da dieci anni. Grazie Ministro Speranza per la costante attenzione” ha affermato.
 
“Ora è tempo di trasformare, come sempre lo stesso Ministro ricorda, la crisi in opportunità – ha concluso -. Mai più dovremo vedere un medico senza una mascherina! La sicurezza è un diritto e come tale va garantito”.
 
Anelli non si è tirato indietro neppure sui rapporti tra le professioni. “I temi delle competenze, della sicurezza, della responsabilità non possono essere banalizzati e piegati a interessi diversi dal bene comune” ha ammonito, parlando del recente dibattito sulle vaccinazioni in farmacia.
 
D’altra parte, “il modello del medico di medicina generale che lavora da solo è ormai superato” ha sottolineato. E ha ribadito la necessità di lavorare in team multiprofessionali, come condizione necessaria per raggiungere l’obiettivo, auspicato anche dal Ministro, di portare l’Italia ai primi posti in Europa per assistenza domiciliare.
 
“Serve una svolta – ha esortato infine -. Noi medici ci siamo, con le nostre competenze, i nostri valori, il nostro bagaglio professionale”.  

07 ottobre 2020
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