Monchiero (Fiaso): la manovra mette a rischio i servizi, ma il Parlamento interverrà
26 MAG - Il taglio di spesa di 10 miliardi in 2 anni che dovranno realizzare le Regioni peserà avrà inevitabilmente ricadute negative sulla sanità, considerato che circa il 70% dei bilanci regionali va in spese sanitarie. Ad osservarlo Giovanni Monchiero, presidente della Fiaso, che pur rimandando commenti più precisi una volta letto il testo della manovra, si dice preoccupato delle informazioni finora emerse ma convinto “che non sia una di quelle manovra blindate e che finirà con qualche ripensamento, perché il Parlamento vorrà dire la sua”. In ogni caso, sottolinea Monchiero, la manovra “chiede tagli di spesa sostanziosi agli enti locali e in particolare alle Regioni, già stressate abbastanza negli ultimi tempi”. E questo comporterà “inevitabilmente ricadute sulla sanità e in particolare sulla qualità dei servizi. D’altronde non si può avere sempre la moglie piena e la botte ubriaca”. Rispetto al taglio degli stipendi per i dirigenti, il presidente della Fiaso afferma che si tratta di “un’ingiustificata umiliazione per la maggioranza dei medici, che non hanno una libera professione importante ma che vivono solo del proprio stipendio”.
26 maggio 2010
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