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Anaao Assomed: "Subito una legge sulla responsabilità professionale"


11 FEB - "La protesta dei ginecologi e delle ostetriche ha messo in evidenza due criticità del sistema da sempre denunciate dall’Anaao Assomed: la responsabilità professionale ed il cosiddetto percorso nascita, che non possono non riguardare anche i pediatri ed i neonatologi". E’ questo il commento della Commissione Pediatria dell’Anaao Assomed alla vigilia dello sciopero nazionale di domani.
 
“Noi - si legge nella nota - crediamo fermamente che sia ormai giunto il momento di promulgare una nuova legge che riveda il concetto di colpa medica e consideri gli eventi avversi responsabilità oggettiva delle strutture sanitarie. Di ciò intendiamo chiedere conto al prossimo Governo, fino a ricorrere alla Corte Europea dei Diritti".
 
Oltremodo indispensabile e non più procrastinabile appare una profonda riorganizzazione della assistenza materno-infantile del nostro Paese, ove decisioni già assunte, come per esempio sul percorso nascita, siano attuate e non solo oggetto di estenuanti discussioni convegnistiche o culturali. Solo così si potrà realizzare l'"ospedale sicuro”, non solo per gli utenti, ma anche per gli operatori che hanno scelto di viverci, con passione e spirito di sacrificio.
 
La recente sentenza della Corte di Cassazione, in linea con l’art. 3 della legge Balduzzi, se, da un lato, alleggerisce il peso della responsabilità penale sui medici accusati di “malpractice”, non può far dimenticare l’indifferenza della politica sulle conseguenze della mancanza di risposte chiare e risolutive e che l’obbligo legislativo di assicurazione per le aziende sanitarie, da noi proposto come emendamento alla legge Balduzzi, è stato sacrificato dal Parlamento sull’altare della riduzione dei costi. La crescita esponenziale del contenzioso medico-legale sta producendo, oltre all’inevitabile inquinamento del rapporto medico-paziente, un sensibile incremento dei premi assicurativi, sia per i medici che per le Aziende, e l’adozione, da parte dei medici, di procedure di medicina difensiva. La categoria si sente stritolata dal sempre maggior ricorso al contenzioso, dalle aumentate carenze organizzative e strutturali, che spesso sono la causa unica degli eventi avversi, dalla gogna mediatica che amplifica, in maniera semplicistica e superficiale, ogni evento che possa produrre audience”.

11 febbraio 2013
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