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Cavagnaro: "Fondi per sanità digitale derivino da risparmi di Regioni e Aziende"

di Fonda, Bettanini

24 LUG - Intervista a Paolo Cavagnaro, direttore generale della Asl 4 Chiavarese
 
Cosa ne pensa del Patto sulla Sanità Digitale contenuto nell'articolo 15 del Patto per la Salute? Nella sua Azienda la sanità elettronica svolge un ruolo nell’evoluzione dei modelli assistenziali e di quelli organizzativi?
Mi sembra che si voglia arrivare ad un nuovo disegno di Sanità pubblica, più in linea con l’evoluzione in atto, sia in relazione a modelli organizzativi ed assistenziali, sia in termini di innovazione tecnologica per cercare di armonizzare la crescente domanda di salute da parte dei cittadini con i vincoli di bilancio esistenti, mantenendo invariati i livelli di quantità e qualità delle prestazioni rese.E’ indispensabile perché il Patto sulla Sanità Digitale abbia la sua efficacia una ridefinizione dei LEA per assicurare maggiore appropriatezza delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie.Rispetto all’informatizzazione, la sanità elettronica rappresenta da anni, nella mia Azienda, un importante, efficace ed utile strumento sul quale spesso abbiamo ridisegnato in parte il modello organizzativo e anche quello assistenziale. Da tempo adottiamo soluzioni basate sull’ICT che supportano l’Azienda anche per il raggiungimento di obiettivi strategici ed il personale che vi lavora utilizza quotidianamente tali strumenti innovativi. Ritengo utile la condivisione dei risultati e della competenza delle risorse che deriva dalla lunga esperienza fatta dalla mia Azienda in ambito di sanità elettronica e digitale e a tal proposito risulta interessante lo strumento del riuso delle soluzioni sviluppate in ambito pubblico.
 
Per raggiungere gli obiettivi del Patto sulla Sanità Digitale sono necessari ingenti fondi dedicati: nella sua Azienda da chi potrebbero essere/saranno stanziati? Vi servirete di partner privati per aumentare le risorse destinate all’eHealth? E quanto questa spesa potrebbe essere/sarà a carico del cittadino?
I fondi per implementare la Sanità Digitale potrebbero derivare dai “risparmi” che le Regioni e le Aziende possono ancora fare, a patto che vengano lasciati alle Aziende stesse; un’altra modalità sono i progetti europei con ricerca di partner, anche privati, affidabili.Stiamo considerando un’iniziativa di coinvolgimento di aziende private, tramite uno studio di fattibilità con indicatori di risultato e modalità di monitoraggio, e che metta in evidenza i costi, i benefici, gli output prodotti e quelli che producono ricavi, le modalità di condivisione dei ricavi e di remunerazione dell’investimento, insomma un chiaro e trasparente business plan.Sicuramente per la telemedicina vogliamo collaborare con esperienze già in atto adattandole alle nostre esigenze di azienda sanitaria territoriale che ha al suo interno un presidio ospedaliero con tre poli e che, per assicurare la continuità assistenziale ospedale-territorio ad una popolazione prevalentemente anziana con patologie croniche, deve utilizzare strumenti innovativi a domicilio in collaborazione con i medici di medicina generale. Rispetto poi alla salvaguardia delle fasce deboli economicamente, sono d’accordo su una partecipazione del cittadino alla spesa per servizi tecnologicamente innovativi al proprio domicilio o utilizzando dispositivi mobili.
 
 Il Patto sulla Sanità Digitale secondo Lei è più per l’Azienda o per il cittadino? Quanto permette di avvicinarsi al cittadino? Il bacino di utenza della sua Azienda è formato da utenti “attivi” e partecipativi o, nel caso contrario, chi sono e come sono?
I principali attori coinvolti dal Patto sono sicuramente le Aziende Sanitarie e gli Ospedali, ma non solo, anche i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, i Farmacisti, le Regioni, ma i destinatari finali sono i cittadini, perché le azioni descritte nel Patto sono tese a rendere più efficiente il SSN, con maggiore trasparenza, volendo realizzare una rete di servizi capace non solo di curare ma anche di promuovere stili di vita che prevengano l’insorgenza di malattie al cittadino. Il cittadino potrà godere dei benefici diretti dalla Sanità digitale, ad esempio con la ricetta dematerializzata ed indiretti, potendo ottimizzare gli spostamenti e gli accessi presso le strutture eroganti le prestazioni. Ed ancora con l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico dove, oltre ai dati immessi da strutture sanitarie, è possibile per il cittadino introdurre direttamente utili informazioni con il “Taccuino personale del cittadino”; non solo, tutti i sistemi di teleconsulto e telerefertazione a distanza, nonché di telemonitoraggio e teleriabilitazione, sempre integrabili con il Fascicolo Sanitario Elettronico portano un indiscusso beneficio alla salute ed al benessere generale del cittadino. Non ultimo i nuovi modelli organizzativi delle cure primarie e della gestione del farmaco sono servizi che avvicinano il cittadino sempre più alla Sanità digitale.
Le innovazioni, in generale, non sono accolte con entusiasmo e l’utenza della ASL4 Chiavarese è costituita, per lo più, da utenti anziani, ma molto attivi direttamente o tramite i familiari più giovani, quando si tratta di salute. Il 15% dei nostri cittadini ha attivo il Fascicolo Sanitario Elettronico ed è molto partecipativo e propositivo al riguardo.


Raffaella Fonda e Carlotta Bettanini

24 luglio 2014
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