Le richieste degli studenti in medicina alla politica: “Prima di tutto ascoltateci”. Il problema del voto per i fuorisede
“Oltre 5 milioni di giovani fuorisede non potranno votare - denuncia il Segretariato Italiano Studenti in Medicina (Sism) - minando in questo modo la partecipazione democratica e impedendo di fatto l’esercizio di un diritto costituzionale”.
19 SET -
In occasione delle prossime elezioni politiche il Segretariato Italiano Studenti in Medicina (Sism) che rappresenta diverse migliaia di studenti di medicina provenienti da 38 atenei, ha avanzato una serie di osservazioni e proposte sul tema salute chiedendo che i partiti si interessino ed approfondiscano questi aspetti della società, con particolare interesse a:
- Salute mentale: “la pandemia - si legge in una nota - ha solamente peggiorato il problema della salvaguardia della salute mentale, con conseguente aumento del numero di diagnosi e difficoltà da parte della popolazione ad accedere a percorsi di prevenzione e cura adeguati”.
- Vaccinazioni: “in seguito alla pandemia e alla diffusione dei vaccini contro il SARS-CoV-2 - scrive il Sism - è aumentato il numero di persone che non hanno fiducia nelle vaccinazioni, con conseguenti ripercussioni sulla pandemia e sulle patologie ad oggi prevenibili tramite vaccinazione, incluse alcune infezioni sessualmente trasmissibili”.
- Antimicrobico resistenza: “nel tempo, un utilizzo poco appropriato degli antibiotici, come ad esempio per il trattamento improprio di infezioni virali - sottolineano - ha determinato l’instaurarsi di patogeni sempre più resistenti ai farmaci attualmente in commercio”.
- Diffusione di fake news in ambito sanitario: “i temi riguardanti la salute sono facilmente manipolabili - osservano gli stuedenti - e la carenza di una educazione scientifica di base porta la popolazione, soprattutto per chi utilizza come unico canale i social media, ad imbattersi spesso in dati falsi e poco chiari o verificabili”.
- Promozione della salute globale: “è un’area di studio, ricerca ed esercizio che dà la priorità al miglioramento della salute e al raggiungimento dell’equità in salute per tutta la popolazione. Attualmente - scrivono - l’approccio di salute globale è fortemente limitato, comportando un disparità di accesso alle cure e al benessere nella popolazione”.
- Relazione tra cambiamento climatico e salute: “per raggiungere l’obiettivo dell’equità di salute nella popolazione mondiale - rimarcano - è necessario adoperarsi per delle politiche che riducano al minimo l’impatto antropico sull’ambiente”.
- Equo accesso al sistema sanitario e alle cure nazionali per persone con cittadinanza italiana, rifugiate e migranti: “alcuni gruppi di persone sono tutt’ora ancora fortemente discriminate in base a religione, cittadinanza, orientamento politico, di genere, sessuale e romantico. Un equo accesso al sistema sanitario nazionale e alle cure essenziali determina un miglioramento delle condizioni generali di salute e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi in materia di salute globale”, scrive ancora il Sism.
- Partecipazione attiva dei giovani ai processi decisionali: “attualmente i giovani - osservano - non sono totalmente inclusi nei processi decisionali. Una revisione di questi è da promuovere per apportare un cambiamento concreto nella società che passi attraverso l’empowerment dei più giovani”.
- Miglioramento del percorso di accesso a Medicina e Chirurgia : “crediamo che sia necessario avere una programmazione in entrata nel percorso di formazione del personale sanitario basata sull’effettiva stima del fabbisogno del nostro Sistema Sanitario negli anni a venire. Un accesso indiscriminato al percorso formativo in medicina - sottolineano - porterebbe esclusivamente ad un impoverimento della qualità della formazione derivante dalla ipersaturazione delle capacità delle Università e non apporterebbe alcun beneficio al nostro Sistema Sanitario Nazionale che richiede sempre un numero finito di professionisti della salute”.
- Miglioramento e ricerca della qualità della formazione in ambito medico e sanitario: “le modalità di insegnamento e verifica dell’apprendimento - aggiungono - non sono aggiornate agli attuali bisogni della popolazione e il sistema mostra scarso interesse ad adattarsi a questi bisogni”.
- Garantire il diritto di voto per fuorisede: “oltre 5 milioni di giovani fuorisede non potranno votare - denunciano - minando in questo modo la partecipazione democratica e impedendo di fatto l’esercizio di un diritto costituzionale”.
“L’esercizio del voto – concludono - è un diritto e un dovere civico: è compito di ogni individuo, e soprattutto di noi giovani, dedicare un attimo del proprio tempo per andare a votare, al fine di far valere i propri punti di vista, le proprie idee, i propri ideali e contribuire alla costruzione di un futuro migliore”.
19 settembre 2022
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